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Appuntamento a Roma, in piazza del Popolo, a partire dalle 9.30. Oggi la sanità scende in piazza: è la manifestazione promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind. Con un titolo già eloquente: "Sanità, se non la curi non ti cura!":
Si radunano nella capitale le lavoratrici e i lavoratori che operano in sanità: nel pubblico, nel privato e nel terzo settore. I sindacati chiedono al nuovo governo un immediato e concreto impegno sulla sanità, con l'obiettivo di garantire la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Il programma della giornata prevede interventi di delegate e delegati. Dopo di essi parleranno i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi, Giuseppe Carbone e Andrea Bottega. La manifestazione sarà in diretta su Collettiva e sulla pagina Facebook di Fp Cgil Nazionale.
Nel particolare, mobilitazione vede al centro otto misure urgenti, sulle quali intervenire subito: maggiori risorse per il fondo sanitario nazionale, lotta alle esternalizzazioni, superamento dei limiti di tetti di spesa per il personale, assunzioni e stabilizzazioni, adeguate risorse contrattuali, spazi per la contrattazione decentrata e la valorizzazione del personale, misure per l'integrazione fra pubblico e privato e fra sanitario e sociale.
"I prossimi mesi e anni saranno decisivi per il futuro del servizio sanitario nazionale - affermano i sindacati -. Le cause che hanno determinato la crisi del servizio sanitario vanno ricercate nelle politiche sanitarie degli ultimi vent'anni che, nel tentativo di contrastare l'espansione del debito pubblico, hanno di fatto tagliato indiscriminatamente le risorse destinate alla sanità (37 miliardi in un decennio), determinando una fragilità del sistema che ha rischiato di essere travolto dalla crisi pandemica".
Unico argine alzato a contenere il disastro, proseguono le sigle: "Il lavoro e il sacrificio, in troppi casi fino alle estreme conseguenze, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle professioniste e dei professionisti della sanità, pubblica e privata".