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Le iniziative di protesta dei lavoratori del trasporto pubblico lucano sono da settimane sui i giornali locali e lo rimarranno almeno fino a lunedì prossimo, 8 febbraio, giornata per la quale hanno proclamato uno sciopero insieme ai colleghi di tutta Italia. Da mesi, molti degli addetti del Cotrab – Consorzio Trasporti Aziende Basilicata sono costretti ad affrontare le difficoltà della pandemia senza nemmeno un euro in tasca a causa dei ritardi nell'erogazione degli stipendi. Tra loro c'è chi ha accumulato fino a otto mensilità arretrate. Un comportamento non rispettoso della dignità di uomini e donne che, in un momento così delicato, continuano a garantire il servizio.
Non si possono usare i lavoratori come arma di ricatto. Per Luigi Ditella, segretario generale della Filt Cgil Basilicata, non è bloccando i pagamenti che si risolvono i problemi. Poi spiega: “Lungo la filiera di trasferimento dei corrispettivi – dal Fondo nazionale per la mobilità, attraverso Regione, Provincia, Cotrab, fino alle aziende – si verificano frequenti ritardi. Alcune pratiche finiscono per arenarsi, così le società non ricevono le risorse nei tempi dovuti e per mettere pressione chiudono i rubinetti”. "In questi anni – ricorda Ditella – la Regione ha accumulato mancati pagamenti per circa 40 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i corrispettivi non versati al settore del ferro". Tirando le somme, la Regione non ha più un contratto di servizio per i trasporti e ha contratto un debito con le aziende per quasi 100 milioni di euro.
Nuovo bando, nuove regole. Il contratto stipulato nel 2007 tra Cotrab e Regione Basilicata è scaduto alla fine del 2015 e da allora il sindacato ha denunciato più volte i ritardi nell'avviare una nuova gara d'appalto. Anche il Tar e il Consiglio di Stato hanno affermato che non è più possibile rimodulare i vecchi accordi. Ma le iniziative messe in campo hanno il fiato corto. Per la nuova gara, le richieste del sindacato sono già state avanzate: una clausola di salvaguardia occupazionale per i 9 anni di durata; il rispetto della contrattazione di primo e secondo livello; la responsabilità in solido per garantire gli stipendi nel caso di inadempimenti da parte delle aziende. “Se riusciremo a far valere questi principi – afferma Luigi Ditella – , riusciremo a mettere in sicurezza un settore fino a questo momento in seria difficoltà”.
8 febbraio: lo sciopero. Lunedì prossimo, le iniziative legate alla richiesta del rinnovo del contratto nazionale saranno affiancate da quelle legate ai mancati pagamenti. “Abbiamo un parco macchine obsoleto – aggiunge il dirigente sindacale – dotazioni di sicurezza non adeguate alla pandemia e nemmeno alla circolazione. Autobus frequentemente guasti o che prendono fuoco. Gli studenti, i lavoratori, sono dalla nostra parte. I problemi sono sotto gli occhi di tutti. La Basilicata deve recuperare un gap di almeno 20 anni con l'alta velocità. Va rimodulato un piano integrato per tutta la regione. Il territorio è molto esteso ma con una bassa densità abitativa. Va trovata una sintesi per garantire il diritto alla mobilità e contrastare lo spopolamento. Ogni anno 4 mila persone lasciano la Basilicata. Avvicinare le città della Puglia e della Campania, renderle raggiungibili in tempi accettabili, permetterebbe di rimanere”.