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Maurizio Calà è stato confermato segretario generale Cgil Liguria
Maurizio Calà è stato confermato segretario generale della Cgil Liguria. L’elezione è avvenuta nell’ambito del XIII Congresso Cgil Liguria svoltosi il 24 e 25 gennaio a Genova alla presenza di Daniela Barbaresi segretaria nazionale Cgil. Calà, eletto in qualità di segretario generale Cgil Liguria una prima volta nel febbraio scorso, arriva da una lunga esperienza sindacale che lo ha portato negli anni ad assumere diverse responsabilità all’interno dell’Organizzazione. Prima la militanza e l’impegno nei movimenti studenteschi palermitani degli anni ’80, poi l’impegno nei Centri per l’Impiego della Cgil, che si occupavano di precariato, e a seguire in Confederazione dove si è occupato di mercato del lavoro. Negli anni seguiranno le direzioni nelle categorie degli edili e del commercio. Sempre a Palermo Calà ha guidato anche i metalmeccanici dove, tra le grandi vertenze, ha vissuto la forte esperienza della Fiat di Termini Imerese. Successivamente passa alla direzione della Cgil di Palermo, responsabilità che lascia per ricoprire l’incarico di segretario nel sindacato pensionati siciliano. Per collaborare con il segretario generale Maurizio Landini sui settori terziario, turismo e cultura, Calà lascia la Sicilia per la Confederazione nazionale, incarico che mantiene sino al febbraio scorso quando viene eletto segretario generale Cgil Liguria, responsabilità che oggi l’Assemblea Generale gli rinnova.
A margine della sua elezione Calà ha dichiarato: “La Cgil è un grande popolo dentro il quale coesistono tante sensibilità, bisogni, culture, settori e luoghi di lavoro che hanno interessi diversi. Ma che dentro quel quadrato rosso riescono a trovare la solidarietà, le ragioni e i valori comuni che uniscono, danno identità e sconfiggono le solitudini. Siamo il Paese reale e come tale rappresentiamo insieme la diversità e la complessità della società italiana ma siamo anche la sua meravigliosa sintesi. Siamo la Cgil di Di Vittorio di Lama, di Trentin e del nostro Giudo Rossa. Nel suo ricordo si è aperto il nostro congresso, nel suo esempio continuerà la nostra azione sindacale”.
La tornata congressuale ligure è quindi terminata con l’elezione dei delegati liguri che parteciperanno al Congresso Nazionale di Rimini e degli organismi dirigenti che guideranno la Cgil ligure per i prossimi 4 anni.
Seconda giornata
Iniziata questa mattina, 25 gennaio, presso il Tower Hotel di Genova la seconda giornata del XIII congresso Cgil Liguria. I duecento partecipanti, delegate e delegati dei luoghi di lavoro e in rappresentanza dei pensionati iscritti, stanno partecipando al dibattito di questa lunga fase congressuale che a livello nazionale ha coinvolto un milione e 300 mila lavoratori. Al centro del dibattito le conseguenze della condizione socio economica ligure sulla vita di lavoratori e pensionati e le ricadute sulla popolazione in termini sociali. In primo piano ancora la sanità “I problemi della sanità in Liguria sono noti, dalla carenza di organico alle liste di attesa infinite”, commenta Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria. “In questi giorni un’analisi della Corte dei Conti ha messo in luce come la Liguria sia tra le prime 5 regioni con saldo negativo per quanto riguarda la mobilità sanitaria tra regioni tra il 2012 e il 2021. Un saldo che misura - 488 milioni di euro”. Il dato fotografa il costo sostenuto dalla Regione per quei liguri che non trovando soluzioni sanitarie sul territorio sono costretti a rivolgersi altrove.
Insieme alle questioni sanitarie il dibattito ha affrontato quelle legate alla qualità del lavoro. “In Liguria la precarietà ha determinato, dal 2015 al 2020, una perdita dell’8% delle giornate di lavoro retribuito”, sottolinea Maurizio Calà. “Il 40% dei nuovi assunti liguri è concentrato nel terziario e nel turismo, quest’ultimo composto per grande parte da aziende piccole e stagionali”. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Economico Cgil un lavoratore del turismo in Liguria guadagna mediamente la metà (il 49,5%) di uno dell’industria e anche per questo motivo la Cgil chiede la risoluzione delle grandi crisi industriali liguri e il potenziamento del settore manifatturiero. “C’è poi un altro dato sottaciuto ma altrettanto preoccupante – continua Calà -: in Liguria i minori in povertà ed esclusione sociale passano dal 20,3% del 2020 al 26,9% del 2021. Più di 1 minore su 4 è povero”. Il confronto con i nostri vicini è piuttosto impietoso: in Lombardia il fenomeno è del 17,4% e in Piemonte del 20,3.
È evidente che in Liguria c’è una vera e propria emergenza che riguarda i giovani alla quale si somma quella sanitaria. Alla luce di questo quadro la Cgil lancia la vertenza sulla sanità, a partire dalla battaglia sugli organici affinché sia garantito il diritto universale alla salute. Sul lavoro la Cgil chiede di avviare un confronto che metta insieme i sindacati con le imprese, la Regione e gli enti, al fine di superare il nanismo delle imprese liguri qualificandole maggiormente e qualificando anche la manodopera attraverso la formazione a partire dai tanti migranti che transitano sul territorio".
La relazione di Maurizio Calà
È iniziato con un reading dedicato alla memoria di Guido Rossa il XIII Congresso Cgil Liguria "Il lavoro crea il futuro". Nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Guido Rossa, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979, l’omaggio del Congresso arriva con la lettura di una sua lettera, inviata all’amico Ottavio, pubblicata nel 1983 nel volume voluto dal Consiglio di fabbrica dell’Italsider. Il testo, la cui lettura è stata affidata all’attore Pino Petruzzelli, rappresenta tutt’oggi un riferimento politico, ideale, sociale e civile di straordinaria attualità.
Al Congresso Cgil partecipano 200 delegate e delegati sindacali provenienti dai luoghi di lavoro della Liguria di cui il 49 per cento donne e il 51 per cento uomini. L’appuntamento chiude la tornata congressuale in Liguria alla quale hanno partecipato oltre 45 mila iscritti distribuiti in 1.500 assemblee, 4 congressi provinciali, 7 congressi regionali di categoria. I lavori della giornata prevedono la relazione iniziale di Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria concentrata principalmente su tre grandi temi: infrastrutture, sviluppo economico, pubblica amministrazione. Sono questi per Calà i nodi liguri sui quali interrogare istituzioni e imprenditori affinché in Liguria si possano creare le condizioni per un lavoro di qualità.
Al centro della discussione la programmazione delle risorse europee 2021 – 2027 per tutte quelle opere non coperte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sulle infrastrutture la prima richiesta è quella della certezza dei tempi di realizzazione, tema strettamente legato alla qualità dell’occupazione e alla sua sicurezza, elementi che sono già oggetto di discussione in tavoli regionali dedicati, ad esempio sul tema degli appalti. La materia deve essere però oggetto anche di incontri con le categorie sindacali che tutelano i lavoratori dei settori interessati all’esecuzione delle opere, soprattutto per quanto riguarda la qualità del lavoro, la sua stabilità e sicurezza, anche dei lavoratori dei subappalti.
Rispetto alle questioni industriali, Calà chiede alla politica compattezza di intenti e di unire gli sforzi affinché le vertenze nazionali come ex Ilva, Ansaldo, Piaggio ecc. trovino una soluzione nazionale che sia in grado di dare prospettive di crescita e sviluppo per i settori strategici che rappresentano e che sono centrali per il territorio e per il Paese, mentre per quelle portuali si ribadisce la forte posizione della Cgil per il governo pubblico dei Porti: la Cgil sostiene la regia pubblica degli scali portuali all’interno di un sistema nazionale che possa sostenere la competizione internazionale.
Sul terziario il discorso è complesso prima di tutto perché rappresenta il comparto con il massimo numero di occupati ai quali però non corrisponde una adeguata qualità del lavoro. Inoltre il settore è composto prevalentemente da aziende piccole o piccolissime, fattore che induce il sindacato a chiedere un patto per la crescita delle imprese e formazione per gli occupati. Soprattutto nel turismo occorre da parte della Regione una forte capacità programmatoria perché il turismo in Liguria è ancora troppo associato unicamente alla bella stagione, tralasciando interi periodi dell’anno. Stesso impegno si chiede nel settore della grande distribuzione dove la concorrenza sfrenata tra ipermercati scarica sugli occupati il costo del lavoro.
Infine il tema della pubblica amministrazione che soprattutto in Liguria è centrale sul versante sanità, scuola, università e ricerca. La priorità è quella di rinforzare gli organici in settori nevralgici come quello socio sanitario, operazione che deve portare alla stabilizzazione del tanto personale precario impegnato nelle strutture. Per la Cgil chiunque, in qualunque condizione, ha il diritto di essere curato; anche per questo la Cgil chiede di fermare i processi di privatizzazione in atto negli ospedali liguri. Potenziare i pronto soccorso, abbattere le liste di attesa, potenziare la diagnostica e la specialistica sono le richieste del sindacato. Sul fronte scuola occorre drenare tutte le risorse possibili affinché l’istruzione torni ad avere una funzione sociale che dia la possibilità a tutti, anche a chi è in condizioni di deprivazione, di accedere all’istruzione. Il tema della povertà infatti è uno dei temi affrontati in relazione e per il quale si chiedono risorse a sostegno di chi, individui o famiglie, sono senza reddito.
Il congresso
È iniziato oggi, martedì 24 gennaio, alle ore 14.00, e proseguirà domani, mercoledì 25 gennaio, a partire dalle ore 9.00, presso il Tower Airport Hotel in via Pionieri e Aviatori d'Italia a Genova, il XIII congresso della Cgil Liguria.