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Mercoledì 3 aprile oltre trecento tra delegate e delegati dell’intera provincia di Pesaro Urbino si ritroveranno presso il cinema Loreto di Pesaro a partire dalle ore 9 per condividere e lanciare a livello provinciale il percorso di mobilitazione deliberato dalla Cgil nazionale.
“Siamo di fronte – scrive la Cgil provinciale in un comunicato – a una crisi democratica profonda che deve essere affrontata anche dalla nostra organizzazione: il governo, oltre a non affrontare una questione sociale sempre più drammatica, dimostra di ignorare il valore della rappresentanza e della partecipazione popolare, veri fattori di crisi della nostra democrazia”.
“È questa la sfida che è stata lanciata non solo a noi, ma a tutte le forze vive della società, della politica, della cultura e delle istituzioni che si riconoscono nei fondamenti della nostra democrazia costituzionale”.
“Di fronte ai pericoli che corre la nostra democrazia e a una crisi sociale sempre più acuta, la Cgil vuole continuare a tessere la vasta rete di alleanze della “Via Maestra” e aprire le interlocuzioni necessarie per allargarla a tutte le forze politiche, sociali e istituzionali che condividono le nostre preoccupazioni”.
“Vogliamo abolire il lavoro povero e precario, conquistare un diritto al lavoro che permetta alle persone di vivere dignitosamente, vogliamo che il lavoro sia il fulcro di un nuovo patto di cittadinanza”.
“Ne discuteremo tutti insieme in una assemblea generale allargata e alla presenza del segretario della Cgil Marche Giuseppe Santarelli e della segretaria nazionale Maria Grazia Gabrielli, per condividere una strategia complessiva di mobilitazione e di sciopero che faccia leva, contemporaneamente, su un insieme di strumenti: un’azione contrattuale coerente a livello nazionale, aziendale e territoriale; la campagna referendaria sui temi sociali e istituzionali; la predisposizione di una serie di leggi di iniziativa popolare; la campagna di azioni giudiziarie mirate su appalti illeciti, diritto al salario giusto e dignitoso, riduzione della precarietà, contrasto dei contratti pirata e rinnovo dei contratti scaduti da tempo”.