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All’incontro presso il Mimit di giovedì 13 giugno in merito alla vertenza Industria italiana autobus (Iia) IA il sottosegretario Bergamotto ha informato i sindacati sugli sviluppi delle trattative in corso, dopo che nell’incontro del 22 maggio 2024, in seguito alle pressanti richieste sindacali, il ministro Urso aveva stabilito un ulteriore periodo per approfondire eventuali altre manifestazioni di interesse.
“La cordata – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Uglm - composta da Gruppioni, Stirpe e Marchesini ha presentato un’offerta vincolante, alla presenza degli assessori regionali di Campania ed Emilia Romagna, che però è ritenuta non soddisfacente proprio da parte del governo sia per carenza del piano industriale sia per onerosità economica”.
Nel contempo si è manifestato “un nuovo interessamento da parte della impresa cinese Ccig, che ha raccolto informazioni e ha svolto sopralluoghi nei due siti produttivi di Flumeri e di Bologna. Il gruppo Seri Industriale ha a propria volta prorogato l’offerta vincolante”. Le organizzazioni sindacali hanno esplicitato ancora una volta quanto il futuro di Industria italiana autobus debba muoversi in un’ottica industriale e non finanziaria.
“Per questo motivo – proseguono le cinque sigle – sono state unitariamente fatte due richieste. La prima è l’analisi dei progetti industriali di entrambe le cordate che hanno presentato le offerte vincolanti (Gruppioni, Stirpe e Marchesini e Seri Industriale) con un focus ulteriore sul percorso della compagine cinese (China City Industrial Group)”.
La seconda è “una più solida garanzia pubblica nel percorso di possibile cessione delle quote societarie da parte di Leonardo e di Invitalia, affinché resti una solida partecipazione pubblica nell’azionariato almeno fino a che il piano di rilancio non divenga concreto”.
Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e UglM così concludono: “Attendiamo quanto prima risposte da parte del ministero, a partire dalle convocazioni, per analizzare nel dettaglio le offerte vincolanti presentate. Ed esortiamo il governo, Invitalia e Leonardo ad assumersi le proprie responsabilità e a non dar luogo in nessun caso alla più volte minacciata liquidazione di Industria italiana autobus”.