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Un operatore su nove nel settore dell'igiene ambientale ha subito un infortunio nel lavoro. Sono infatti oltre 10 mila i lavoratori colpiti da un incidente nel settore rifiuti, di cui circa 8.500 nella raccolta, e più di 500 i casi di malattia professionale. È quanto emerge da un'elaborazione della Funzione pubblica Cgil sui dati Inail e specifica sul segmento dell'igiene ambientale. Un fenomeno in preoccupante crescita e che ha indotto la Fp Cgil a lanciare una campagna, dietro le parole 'Fp Cgil, c'è una bella differenza', proprio "per mettere in evidenza l'esigenza di investire nel settore dell'igiene ambientale per garantire più tutele e risorse sui temi della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori".
Secondo gli ultimi dati Inail disponibili, relativi al 2017, riporta la categoria dei servizi pubblici della Cgil, "il numero di infortuni nel settore rifiuti è stato pari a 10.259. Trend in crescita dal 2015, dove si attestava a 10.054, e 2016 con 10.070. Una mole enorme di casi soprattutto se letta in parallelo al totale degli addetti del settore, pari a circa 90 mila lavoratrici e lavoratori, equamente divisi tra settore pubblico e settore privato". Infortuni che, ricorda il sindacato, "come per i due ultimi casi in Campania, si sono tramutati in 20 morti sul lavoro, sempre per quanto riguarda il 2017. Il segmento specifico nel quale si registrano più incidenti è quello relativo all'attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, insieme al recupero materiali, che nel 2017 ha registrato 8.503 casi (8.300 nel 2016 e 8.251 nel 2015). Anche sul fronte malattie professionali i dati Inail sul settore registrano una crescita: se ne sono registrate 584 nel 2017, erano 277 nel 2016 e 505 nel 2015".
"Questi dati, le morti sul lavoro che abbiamo registrato anche nel corso dell'ultimo mese, ci dimostrano con evidenza il bisogno di una politica diversa da quella intrapresa, sia dalle aziende pubbliche che da quelle private, e che faccia dei temi salute e sicurezza una assoluta priorità", commenta la Funzione pubblica Cgil che, per queste ragioni, ha deciso di lanciare una campagna tra le lavoratrici e i lavoratori, chiamando in causa la parte datoriale, pubblica e privata, in vista dell'apertura delle trattative per il rinnovo dei due contratti nazionali del settore, Fise Assoambiente (privato) e Utilitalia (pubblico).
L'attenzione ai temi ambientali, alle pratiche di riciclo, sostiene la Fp Cgil, "ha radicalmente cambiato il lavoro di raccolta rifiuti. Eppure non c'è stata pari attenzione sui temi della salute e della sicurezza, sulla qualità del lavoro svolto. C'è bisogno di un impegno straordinario per arginare il fenomeno degli incidenti e per mettere un punto alla piaga dei morti sul lavoro, così come serve un contratto solido, che garantisca i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Igiene ambientale, investimenti su nuove assunzioni per alleggerire i carichi di lavoro e migliorare i servizi, dare potere alle rappresentanze sindacali e soprattutto nuove risorse per tutelare la salute e la sicurezza degli operatori". Questi i temi al centro della campagna 'Bella Differenza' della Funzione pubblica Cgil a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto dell'igiene ambientale.