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Un’estate così torrida non la vedevamo da tanto tempo. Le squadre di spegnimento sono al lavoro già da giorni in tutta la regione. I Vigili del fuoco sono impegnati in incendi di qualsiasi tipo, dalla vegetazione alle discariche, e di qualsiasi tipo di materiali.
I Vigili sono allo stremo, provati dai numerosi interventi, che spesso si protraggono per molto tempo, a causa del clima torrido. Il personale è esausto e costretto a ore di interventi senza tregua. Si è parlato molto dell'incendio più grande e impegnativo di questa estate, quello di Massarosa – col personale impegnato per tre giorni e quattro notti per domare le fiamme, 860 ettari di bosco andati in fumo tra i Comuni di Massarosa, Camaiore e Lucca e oltre mille cittadini costretti a lasciare le proprie case – ma i roghi sono stati numerosi e di dimensioni rilevanti in tutta la Toscana.
Emergono plasticamente le conseguenze di anni di definanziamento dei servizi pubblici. Poco personale, pochi mezzi, carenza di dispositivi di protezione individuale e mancato ricambio di vestiario. Le mancanze ricadono sui pochi operatori rimasti. Purtroppo si assiste sempre alla stessa sequenza di errori, a partire dalle carenze organizzative. Non è un caso che pochi giorni fa il personale toscano abbia proclamato lo stato di agitazione. Mancano dagli organici almeno 200 unità tra Vigili, capi squadra e capi reparto. A questi bisogna aggiungere gli addetti impiegati in ruoli amministrativi e quelli prescritti che non possono più intervenire durante le emergenze.
L’incendio di Massarosa offre parecchi spunti di riflessione: i comandi riprogrammano il soccorso ogni giorno, ai cambi turno. Invece, a nostro avviso, è necessaria una programmazione più lunga, per garantire più addetti e un maggiore ricambio di personale durante gli interventi: sei ore di lavoro e sei di riposo. I Comandi non sono attrezzati per il supporto logistico delle squadre, per garantire cibo adeguato, acqua e integratori. Non c’è uniformità nemmeno nella gestione del personale tra i vari comandi. Il personale è costretto a lavorare a 40°C e oltre, ovviamente tra grandi difficoltà. Non c’è il ricambio dei dispositivi di protezione: vengono usati gli stessi per più incendi mettendo a rischio la salute dei Vigili stessi.
Sappiamo come questo non sia il momento delle denunce. Ne facciamo da anni, inascoltati. Questo è il momento di stringerci intorno a tutto il personale impegnato nello spegnimento e nell’aiuto delle popolazioni. Ringraziamo tutti. Ma vogliano anche rivolgere un appello alla dirigenza dei Vigili del fuoco, alla Regione e a tutte le istituzioni: servono più personale, più mezzi, più fondi. Non possiamo ricordarci dei “nostri eroi”, solo quando ne abbiamo bisogno. È necessario investire, pianificare. Perché non sono “eroi”, ma lavoratori in carne e ossa, che hanno bisogno di mezzi, di dispositivi di protezione per non ammalarsi e anche di riposo, per poi riaffrontare, ogni giorno il loro lavoro.
Giovanna Lo Zopone, segreteria Fp Cgil Toscana