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Sciopero di otto ore lunedì 23 gennaio alla G&W Electric di Foggia, con presidio presso la locale sede di Confindustria. A motivare la protesta, indetta da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, congiuntamente alla Rsu di stabilimento, la decisione aziendale di avviare la procedura di licenziamento collettivo per i 114 dipendenti. Lo stabilimento è attivo da 50 anni (ma rilevato dalla società americana solo nel 2019 dal gruppo Tozzi) e realizza quadri elettrici di bassa e media tensione.
“Mercoledì 18 gennaio la direzione aziendale ci ha convocati per comunicare la decisione”, spiegano i sindacati: “A detta dell'azienda, la ‘situazione economica e finanziaria della società è sempre stata di altissima gravità’, e gli alti costi di produzione, a loro dire acuiti dalla pandemia e dalla crisi energetica, sono divenuti nel tempo insostenibili”.
Fiom, Fim e Uilm rilevano che “la precedente proprietà aveva già contratto una situazione debitoria importante dalla quale, nonostante i tentativi di risanamento e i sostanziosi investimenti della nuova società, pare non esserci stata altra via d'uscita. Inoltre, sempre a detta dell’azienda, le ingenti perdite registrate finora non hanno potuto evitare la cessazione dell'attività”.
Le tre sigle evidenziano che “durante i vari incontri susseguitisi negli ultimi anni, l'azienda non ha mai esternato particolari preoccupazioni circa l'andamento produttivo o economico societari. Al contrario, i vertici aziendali hanno sempre dato buone prospettive di crescita, dovute anche a un bacino considerevole di commesse e a previsioni di crescita per il comparto elettrico che avverrà nei prossimi anni in Italia e in Europa”.
A lasciare “sgomenti” Fiom, Fim e Uilm è “l'immediatezza con la quale l'azienda ha agito, senza alcun confronto preventivo né con la rappresentanza sindacale interna né con le segreterie territoriali”. Le tre sigle rimarcano “iI grave atto perpetrato a danno delle lavoratrici e dei lavoratori di Capitanata, che cade come un fulmine a ciel sereno sulle tante famiglie che per anni hanno potuto contare sulla solidità di una realtà virtuosa come quella di G&W Electric”.
La messa in liquidazione della società, proprio mentre “si attendeva l'incontro programmato per discutere dell'andamento aziendale, nonché delle questioni ancora aperte come il rinnovo dei lavoratori somministrati, lascia pensare a un atto ignobile che mette a dura prova il tessuto sociale e industriale del nostro territorio, già fortemente martoriato sul piano occupazionale”.
Fiom, Fim e Uilm, dunque, esprimono la loro “netta contrarietà tanto nel merito quanto nel metodo adottato dall’azienda rispetto alla decisione di porre la società in stato di liquidazione volontaria”. E ritengono necessario avviare “una fase di confronto che trovi, anche attraverso la costituzione di tavoli tecnici con la Regione e il ministero delle Imprese, soluzioni utili a garantire la tenuta occupazionale dello stabilimento”.