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È stato emanato il 7 aprile dal ministero del Lavoro il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i dipendenti del gruppo Florence, società operante nel settore della moda, al servizio dei più importanti brand del lusso con produzioni del prét-a-porter, pelletterie e calzature. Con l'attivazione dell’ammortizzatore sociale si è riusciti a scongiurare i 224 esuberi che l'azienda aveva annunciato.
I contratti di solidarietà, con valenza retroattiva al 17 marzo, si concluderanno il 16 marzo 2026. A essere interessati sono i lavoratori degli stabilimenti di Arezzo, Torino, Firenze, Perugia, Nardò (Lecce), San Miniato (Pisa), Quarrata (Prato), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Urbania (Pesaro), Calenzano, Castel Fiorentino e Montelupo Fiorentino (Firenze).
L’accordo
“Questo accordo, che salvaguarda l'intera forza lavoro, si è reso necessario a seguito della drastica contrazione dei volumi di produzione che ha determinato un decremento del fatturato di circa il 18 per cento rispetto allo scorso anno”, spiega la Filctem Cgil nazionale, precisando che “le motivazioni di tale contrazione vanno ricercate nelle maglie più ampie di una crisi di settore che vede l'intera filiera delle manifatture del fashion in difficoltà, sia dal punto di vista produttivo che commerciale”.
La Filctem rileva che “al fine di ridurre quanto più possibile il disagio sociale e garantire la più ampia tutela delle professionalità, le parti hanno convenuto circa la possibilità di ricollocazione, a parità di mansioni e su base volontaria attraverso un'autocanditatura, presso le unità produttive ove risultano posizioni vacanti”.
Sempre nell'ottica di ridurre l'intervento dell'ammortizzatore sociale, è stato previsto un piano formativo finalizzato alla crescita professionale delle maestranze. Infine, esclusivamente sul criterio della non opposizione e contestualmente all'utilizzo dell'ammortizzatore sociale, saranno previste forme di incentivazione all'esodo per i lavoratori interessati.
Filctem: “Non disperdere le professionalità”
“In una fase così delicata come quella attuale, in cui il settore della moda sta vivendo grosse difficoltà, dobbiamo affrontare, con ancora più attenzione, il tema della tenuta occupazionale di un ‘contenitore’ che, per numero di addetti, è il secondo nel Paese”, commenta Giordano Fumarola della Filctem Cgil nazionale.
Per il dirigente sindacale “non possiamo assolutamente abbandonarci all'idea che questo settore disperda le professionalità, che sono il cuore pulsante delle aziende manifatturiere nazionali. È con questa visione che abbiamo sottoscritto questo accordo, auspicando che il settore si risollevi al più presto da questa condizione, anche attraverso azioni di politica industriale che purtroppo sembrano non essere nella lista delle priorità di questo governo”.