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“Siamo venuti a conoscenza oggi, 4 agosto, che un’azienda, operante come terminalista nel porto di Trieste, ha comunicato, in maniera assolutamente arbitraria, ai propri dipendenti che, dal prossimo 15 settembre, l’ingresso al lavoro è consentito solo a chi sia munito di Green pass”. A riferirlo, è il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, commentando “è una decisione irresponsabile che condanniamo fortemente perché discriminatoria e perché il governo non ha ancora deciso in merito”.
“Nessuna azienda - prosegue il dirigente sindacale - può decidere di allontanare dal lavoro chi non è munito di Green pass, il cui mancato rilascio, tra l’altro, potrebbe essere legato a molteplici motivazioni anche non dipendenti dalla volontà del singolo. Serve un deciso intervento dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale per rimuovere immediatamente questa disposizione aziendale e per fare in modo che non si verifichino altre eventuali iniziative del genere".
"Unitamente alle nostre strutture territoriali, siamo pronti ad opporci con fermezza a tali soprusi affinché nessun lavoratore sia lasciato a casa. Per evitare i contagi sui luoghi di lavoro - afferma infine il sindacalista -, si devono adottare protocolli sanitari più stringenti anche attraverso il ricorso in modo più frequente ai tamponi”.