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Nulla di fatto sulla gestione del Green pass in banca. L'incontro tra i sindacati di categoria, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, e l’Abi, l’associazione degli istituti di credito, che è tenuto ieri, lunedì 24 gennaio, si è concluso con una fumata nera. “Siamo di fronte a una situazione nuova che richiede disposizioni chiare e concordate – affermano in una nota i segretari generali delle organizzazioni sindacali -. La mancanza di un accordo sarebbe un segnale negativo da parte delle banche e creerebbe situazioni non omogenee, non regolate e il rischio di creare caos nella erogazione di un servizio essenziale per il Paese".
Per i sindacati le proposte datoriali sono risultate irricevibili, poiché non coerenti con la richiesta di garantire le lavoratrici e i lavoratori rispetto a penalizzazioni in termini operativi e professionali e a rischi di fronte a situazioni fuori controllo. “Abbiamo ribadito in modo unitario la necessità che le banche adottino misure per regolare l'afflusso, in modo coerente con le disposizioni legislative – proseguono i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Nino Baseotto, Fulvio Furlan ed Emilio Contrasto -, e che il personale sia sollevato in modo esplicito da responsabilità conseguenti alle attività di controllo, tra cui quelle legate ad aspettative aziendali sull'attività commerciale.
Durante l’incontro sono state confermate le disponibilità e le convergenze rispetto all'applicazione delle misure di contenimento del contagio nelle banche, dalla prevenzione al ricorso al lavoro agile, dal ruolo degli Rls alla sospensione delle attività di formazione in presenza e delle trasferte. Prossimo appuntamento, il 26 gennaio: “Ci attendiamo proposte che dimostrino la reale volontà delle banche di gestire questa complessa situazione – conclude la nota sindacale -, valorizzando il contributo che le lavoratrici e i lavoratori bancari dimostrano quotidianamente, dall'inizio dell'emergenza, con pesanti sacrifici professionali, personali e rischi per la salute propria e dei loro cari" si legge ancora nella nota unitaria.