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È stato firmato dalle segreterie nazionali Slc, Fistel e Uilcom l’intesa per il rinnovo del contratto nazionale dei grafici editoriali, scaduto dal 31 dicembre 2015. Un risultato ottenuto dopo una lunga e complicata trattativa con le parti datoriali. Il testo sarà sottoposta ora al voto delle assemblee dei lavoratori.
“Questa è una buona notizia – dichiara il segretario generale di Slc Cgil, Fabrizio Solari -, perché finalmente si ristabilisce la continuità contrattuale e si rientra nelle regole, dando una risposta significativa alle persone. In un momento particolarmente complicato, è significativo che, nonostante la crisi e la pandemia, si sia riusciti a ristabilire un principio di equità e giustizia. Ora l’orizzonte è quello di costruire il prossimo rinnovo in grado di percepire i cambiamenti che stanno avvenendo nel settore”.
Per quanto riguarda la parte economica, l’accordo prevede un aumento di 90 euro, di cui 80 euro in tre tranches, sui minimi contrattuali, con impegno politico alla non assorbibilità corrisposte. Nel testo di ipotesi, spiegano unitariamente i sindacati, è stato iniziato il lavoro di aggiornamento di tutte le parti inerenti relazioni industriali, mercato del lavoro, tipologia di rapporto di lavoro, salute e sicurezza, maternità e paternità, molestie nei luoghi di lavoro con le normative di legge e accordi interconfederali intervenuti in questi anni. Sul fronte di una più coerente rappresentazione dei comparti si è provveduto a creare una parte specifica per il settore editoriale. Si è comunque convenuto che il confronto sui temi della trasformazione tecnologica, il mutamento dei processi e le relative modifiche sulle professionalità dei lavoratori, devono essere oggetto di un costante monitoraggio che potrebbe avvenire rilanciando il ruolo dell’Osservatorio, strumento con il quale affrontare inoltre altre tematiche quali l’introduzione del ciclo continuo e le linee guida per l’applicazione dello smart working.
Per Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil, “la chiusura del contratto nazionale è un segnale significativo per i lavoratori di questo settore in un momento di trasformazione e transizione digitale”. “Da ora – aggiunge - occorrerà lavorare per il futuro puntando sull'inserimento delle nuove figure professionali, in particolare quelle digitali, e per innovare il contratto, puntando anche sullo smart working. In un’ottica ancora più ampia bisogna progettare, in maniera sinergica con le istituzioni, una politica del settore sull'investimento delle risorse del Recovery plan. Adesso la parola spetta ai lavoratori, nel rispetto del percorso democratico della Cgil”.