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Rider, attenzione: Glovo vi guarda come il Grande Fratello, vi controlla, vi mappa, vi sorveglia costantemente. Non solo durante il turno di lavoro, ma anche dopo. È quanto emerge dal report “Exercising workers rights in algorithmic management systems” pubblicato ieri dall'Etui, l'ente di ricerca della confederazione dei sindacati europei, che dimostra come i lavoratori delle piattaforme siano gravemente esposti sul tema del trattamento dei dati personali.
Il comportamento dell'App di food delivery di proprietà di Foodinho pone questioni di legittimità, anche perché da quanto si evince dalla ricerca i dati raccolti sarebbero poi in varia misura ceduti dal datore di lavoro a società terze, apparentemente per usi non connessi all'attività lavorativa.
“Come organizzazione sindacale in campo da anni per rappresentare e tutelare i lavoratori delle piattaforme digitali – commenta Nidil Cgil in una nota -, reputiamo molto gravi i comportamenti di Glovo, che configurano un illecito sul piano del trattamento dei dati e tutela della privacy delle migliaia di rider coinvolti, ma si intrecciano anche con l'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori e con la legge 104/2022 che vietano il controllo di chi lavora attraverso i dati raccolti con sistemi automatizzati”.
Secondo il sindacato dei rider, questa vicenda mostra che oltre a tutelare il singolo è fondamentale attivare un percorso di contrattazione che garantisca una reale trasparenza degli algoritmi, per impedire che i dati raccolti vengano utilizzati dalle piattaforme per attuare comportamenti discriminatori, come già mostrato dall'esito positivo dei numerosi ricorsi promossi in diversi tribunali.
“Chiediamo con urgenza all’azienda di fare chiarezza - conclude la nota di Nidil Cgil - e al Garante della privacy di intervenire per tutelare gli addetti coinvolti. Come sindacato andremo avanti in tutte le sedi per chiedere la trasparenza dell'algoritmo e rivendicare diritti per chi lavora con le piattaforme”.