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Sono partiti ieri pomeriggio da Portovesme per raggiungere prima Olbia, poi imbarcarsi per Civitavecchia e infine arrivare a Roma, dove oggi, 9 maggio, è in programma l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Sider Alloys (ex Alcoa). I 110 lavoratori sardi daranno vita ad un presidio durante il vertice, al quale dovrebbe partecipare anche il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che nei giorni scorsi aveva incontrato i sindacati, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, che stanno seguendo la vertenza.
L'ultimo incontro si era svolto il 28 febbraio scorso e in quell'occasione Sider Alloys - la società svizzera che ha acquisito la ex Alcoa di Portovesme - aveva presentato un cronoprogramma aziendale per il riavvio delle produzioni, che non aveva però convinto i sindacati. "Infatti - aveva osservato al termine del tavolo ministeriale Mirco Rota, della Fiom Cgil nazionale - nonostante Sider Alloys abbia indicato gennaio 2020 come avvio degli impianti, e gennaio 2021 per la messa in produzione di 328 celle, mancano, ad oggi, due presupposti fondamentali perché ciò possa realizzarsi: la firma del contratto di revamping con una società cinese specializzata e il contratto di fornitura elettrica a costi compatibili con il piano industriale. Su quest’ultimo punto, l’azienda ha dichiarato che, in assenza di contratto, non andrà oltre l’acquisto di trasformatori elettrici, carri ponte e poco altro”.
Altri temi che preoccupano i sindacati, oggetto anche del recente confronto con il presidente della Regione Solinas, sono l’erogazione della mobilità in deroga per le aree di crisi complessa e i problemi relativi alla ricerca di una soluzione per la fornitura energetica per lo stabilimento.