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Per una volta i protagonisti non sono stati quelli sul palco, davanti alle luci dei riflettori, ma gli operai che hanno affollato le sedie in platea. E lo spettacolo non era uno spettacolo qualsiasi in una sera d'estate, ma era un'azione concreta di lotta e di solidarietà per dire che i 422 dipendenti della Gkn di Campi Bisenzio, provincia di Firenze, e gli oltre 80 colleghi dell'indotto non devono perdere il posto.
Sulla scena il mattatore della serata è stato Stefano Massini, fiorentino di quelle parti, che con il suo stile inconfondibile ha ricostruito, all'inizio dell'evento, la storia della fabbrica, nata da due madri, la Fiat e l'Inghilterra, per una casualità, scelta dall'autore come filo rosso della narrazione, lo stesso giorno della clonazione della famosa pecora Dolly, il 5 luglio 1996.
E di rosso ce n'era tanto ieri sera sugli striscioni dei sindacati appesi ai cancelli di questo stabilimento di Campi Bisenzio, che da 25 anni esatti produce assi, semiassi e componenti vari per auto. Una pietra miliare per le famiglie che abitano in quel lembo di provincia, cancellata con un messaggio in chat agli operai, tutti licenziati per decisione unilaterale del fondo di investimento inglese che ne è diventato proprietario e che lo ha gestito seguendo la legge del profitto e della finanza.
I sindacati da settimane accompagnano la battaglia di queste donne e di questi uomini, in assemblea permanente per obbligare il governo a trovare una soluzione che non sia quella di lasciarli per strada.
La loro lotta ci ricorda tante altre battaglie raccontate in questi anni. Battaglie che hanno raccolto la solidarietà di colleghi, istituzioni locali, sportivi, artisti. Dalla Corneliani di Mantova alla Whirlpool di Napoli, le cronache recenti sono piene di storie che restano scolpite nella nostra memoria.
"Grazie a tutti", ha detto Stefano Massini all'inizio, rivolgendosi al pubblico protagonista. Spesso chi decide la sorte degli operai con un tratto di penna si dimentica che "ognuno di voi è un mondo e che tutti voi, insieme, siete il mondo reale".
Poi è partita la musica, una scelta voluta e con un messaggio preciso, Gli spari sopra di Vasco Rossi, per ricordare a tutti, a quelli che sono "comodi", che “Noi ci ricordiamo tutto quello che viene detto e nessuno può essere preso in giro”.
Stefano Massini ha ringraziato pubblicamente la Cgil, citando, come “complici”, Paola Galgani e Dalida Angelini, le segretarie generali di Firenze e della Toscana, e il sindacato ha ricambiato ringraziando "Stefano per aver mobilitato artisti e intellettuali per una causa così importante".
Lungo l'elenco delle donne e degli uomini di spettacolo che hanno partecipato con messaggi video di solidarietà: da Vasco Rossi a Gianni Morandi, da Carlo Verdone a Flavio Insinna, da Alessandro Gassman a Paolo Virzì, da Lodovico Guenzi a Fiorella Mannoia, Ottavia Piccolo, Adriano Celentano, solo per citarne alcuni.
Per una serata che ha scaldato il cuore dei lavoratori e li ha fatti sentire almeno un po' meno soli.