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Ancora niente da fare ancora. La Gkn continua per la sua strada e conferma, al tavolo convocato ieri (4 agosto) dal Mise a Firenze, la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) con i conseguenti 422 licenziamenti comunicati il 9 luglio scorso via mail. Dura la nota di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive, e Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze. Per i sindacalisti l'azienda sta "provando a dividere le istituzioni, i sindacati e i lavoratori" e sta "aprendo a una sorta di 'mercanteggiamento'".
Non tutto, si legge nel comunicato, "si può comprare e vendere: non ha prezzo un intero territorio che sta difendendo lo stabilimento Gkn e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, compresi quelli dell'indotto. Nutriamo dubbi sulla correttezza della procedura di licenziamento aperta dall'azienda e pertanto, come Fiom, abbiamo presentato ricorso al Tribunale di Firenze. La cassa integrazione per cessazione di attività non è lo strumento adatto ad uno stabilimento che è nelle condizioni continuare a produrre".
La legge, infatti, sottolineano De Palma e Calosi, "permette di utilizzare altri strumenti a costo zero per l'azienda: è disponibile la cassa integrazione speciale per 13 settimane per evitare situazioni di ricatto per le lavoratrici e i lavoratori. Il confronto si potrà avviare solo quando sarà ritirata la procedura di licenziamento. Non trattiamo sotto il ricatto di un interlocutore che vuol decidere a che tavolo trattare e su quali argomenti e non discuteremo di mitigazione dell’impatto sociale, non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo stavolta".
Michele De Palma, segretario nazionale Fiom
Il sindacato, insomma, non intende stare fermo: "Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per evitare questo atto irricevibile da parte della Gkn. La Regione Toscana ha parlato di strumenti straordinari. Il Governo deve mettere in campo strumenti straordinari per governare la transizione industriale nel settore automotive fermando i licenziamenti.
Occorre che il Governo coinvolga le aziende per cui Gkn di Campi Bisenzio produce, Volkswagen e Stellantis, per salvaguardare la componentistica ed i lavoratori di tutta la filiera in Italia".
Il fondo e il management, conclude la nota, "stanno licenziando i lavoratori e sfidando l’intero nostro Paese a partire dai ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro. È necessario che dinnanzi all’attacco agli interessi del Paese, il Presidente del Consiglio apra il tavolo a Palazzo Chigi come previsto dal monitoraggio nell’avviso comune".
Firenze, i lavoratori arrivano sotto alla Prefettura
In tanto la protesta dei lavoratori non si ferma. Una cinquantina di essi, presenti fino a poche ore fa nei tre presidi di volantinaggio a Firenze, è arrivata in corteo sotto la Prefettura dove si stava svolgendo la riunione del tavolo tra azienda, Mise e sindacati sulla vertenza. Bandiere, cori e fumogeni per lanciare un ennesimo segnale nei confronti della proprietà, il fondo inglese Melrose. I lavoratori, fermi all'entrata dell'edificio in via Cavour, mostrano un grande striscione che recita "Insorgiamo", cantando "Non c'e' rassegnazione ma solo tanta rabbia che cresce in me".