“Abbiamo ottenuto e definito l’accordo quadro sullo smart working e il lavoro da remoto proposto dal Sindaco e Commissario Straordinario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, con le associazioni datoriali”. Ad annunciarlo un comunicato della Cgil di Roma e del Lazio che da tempo si batte per l’estensione del telelavoro almeno come antidoto al caos generato dai cantieri aperti nella Capitale e dall’impatto sulla città che avrà l’enorme flusso turistico durante tutto il 2025.

L’intesa è un altro passo della nostra mobilitazione, che segue l’accordo per il personale di Roma Capitale, a cui si dovrà dare attuazione con accordi di carattere aziendale, su cui ci aspettiamo di vedere –prosegue la nota – la coerenza delle imprese, il loro contributo per aiutare la Capitale e mantenuti gli impegni nel dare risposta alle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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“L’accordo quadro impegna le associazioni firmatarie a introdurre lo smart working dove manca e a rafforzarlo laddove sia già presente, almeno per tutta la durata del Giubileo. Il nostro obiettivo – scrive la Cgil – è che le soluzioni innovative per l’organizzazione del lavoro non siano impiegate solo per affrontare le emergenze, come il caos generato dai cantieri o l’impatto sulla mobilità causato da milioni di visitatori, ma che diventino elementi strutturali e regolamentati”.

Il sindacato si dice convinto che “lo smart working, che non è esclusivamente lavoro da remoto, possa essere un fattore di tutela del benessere psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori e di rigenerazione della città in chiave della sostenibilità ambientale e sociale e per riaprire la discussione sui tempi di vita e di lavoro a Roma. Adesso ci aspettiamo che si prosegua su questa strada anche per le società partecipate di Roma Capitale e negli altri settori pubblici, su cui ci aspettiamo coerenza e azioni concrete da parte del Sindaco Gualtieri”.

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