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Un quadro dell'economia non osservata e del lavoro irregolare in agricoltura ma anche una vera geografia del caporalato, regione per regione. La fotografia che ne esce è quella di un Paese dove la piaga dello sfruttamento è tutt'altro che debellata: il primo dei quaderni che andranno a comporre il Rapporto Agromafie e caporalato è di prossima uscita e verrà presentato il 23 marzo a Roma, alla presenza del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, e in diretta su Collettiva.it.
Oggi (18 marzo) la conferenza stampa che ha illustrato l'iniziativa e anticipato alcuni dei contenuti dello studio. A prendere la parola Jean René Bilongo, responsabile dell’Osservatorio Placido Rizzotto, e il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni.
Bilongo ha ricordato i dieci anni di esperienza dell'Osservatorio e sottolineato la necessità di continuare a monitorare il territorio. La ricerca, infatti, individua ben 405 località e aree in cui lo sfruttamento è sistematico. Di queste solo 191 si collocano nel Mezzogiorno, un'ulteriore prova che la geografia dello sfruttamento è trasversale e investe tutto il Paese. Come se non bastasse - ha proseguito il sindacalista - è la cronaca a spiegare il senso e la necessità di una tale attività. È, ad esempio, di queste ore la morte di un lavoratore carbonizzato in un container nell’agro pontino in provincia di Latina, come pure l'intervento della Corte di Cassazione rispetto al processo Sabr nel quale la Flai Cgil si era costituita parte civile.
Un quaderno, questo primo dedicato alla Geografia del caporalato, che è stato prodotto in-house nell’ambito dell’Osservatorio Rizzotto per fornire una mappa operativa, utile e facile da leggere e acquisire. Il prossimo mercoledì (23 marzo) i suoi contenuti saranno oggetto di confronto all’università con professori e studenti. Un’occasione speciale, finora inedita, - spiegano nella categoria - "per parlare alle donne e agli uomini di domani di un’autentica piaga, la moderna schiavitù, soprattutto nel settore primario, che coinvolge immigrati e italiani, da sud a nord della penisola", e contro la quale è indispensabile non solo sviluppare la rete del lavoro agricolo di qualità ma anche potenziare il ruolo dell'Ispettorato nazionale del lavoro.
Per questo, Giovanni Mininni ha voluto esprimere solidarietà ai lavoratori dell'Inl oggi in sciopero: "Una nostra delegazione sta partecipando alla manifestazione in corso a Roma. Siamo vicini agli ispettori perché hanno diritto a un salario e a condizioni di lavoro migliori. Negli ultimi anni l'ispettorato del lavoro, invece, è stato mortificato, solo ultimamente le cose stanno cambiando ma serve che vengano messi nelle condizioni di svolgere a meglio un lavoro che è prezioso per tutti".
Per Giovanni Mininni la presentazione di mercoledì prossimo sarà anche un'opportunità per rilanciare una volta di più l'allarme sui rischi che in un contesto di crisi come quello che stiamo attraversando, prima a causa della pandemia poi per via del conflitto in Ucraina, dobbiamo scongiurare. A questo proposito, ha spiegato il segretario generale della Flai Cgil "deve essere chiaro che non si può tornare indietro a ogni crisi. Noi diciamo no al ritorno al carbone, no a rimettere al centro una discussione inutile sull’energia nucleare. Siamo, invece, per un forte investimento massiccio sulle energie rinnovabili e, al ministro Patuanelli, abbiamo chiesto di applicare subito la Pac (Politica agricola comune) e soprattutto di non fare passi indietro perché abbiamo bisogno delle misure che lì sono contenute. Rispetto alla guerra, sosteniamo che vada fermato con il dialogo e senza l'invio di armi. Anche per questo ci siamo subito messi in contatto con i sindacati europei e con alcuni sindacati della Romania in modo da predisporre l'invio di aiuti umanitari per l’Ucraina e i primi beni alimentari e medicinali verranno spediti già la prossima settimana, beni alimentari e medicinali".