Nella classifica pubblicata dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane è allarmante l’ulteriore perdita di sette posizioni di Genova che finisce a un preoccupante 54/mo posto. Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro cittadina, ricorda: “Da tempo come sindacato abbiamo evidenziato i problemi legati alla stagnazione economica nella nostra provincia e come questo dato sia conseguenza di un mercato del lavoro sempre più legato alla precarietà, tanto da spingere centinaia di giovani ogni anno a cercare fuori dalle nostre città una occasione per vedere soddisfatte le proprie esigenze di costruire percorsi di vita che siano soddisfacenti o almeno più sicuri”.

Nel comunicato del sindacato genovese si legge che i dati evidenziano come gli abitanti si sentano più soli, siano più anziani e vivano in contesti poco stimolanti a livello sociale e culturale, con risposte insufficienti dai servizi pubblici. Questo riguarda tanto i giovani quanto gli anziani. Basti pensare che la qualità della vita dei bambini genovesi è relegata solo al 74/mo posto.

Per questo la Cgil chiede una discussione seria che possa mettere al centro il lavoro, stabile e ben retribuito come naturale condizione che possa contrastare una crisi della città che non può essere ignorata. “Se crescono le disuguaglianze – prosegue Magni –, se aumentano le povertà, se il problema della casa torna a essere centrale, se la reindustrializzazione resta uno slogan mentre il lavoro povero, precario in nero o grigio diventa quello principale, significa che alla base della nostra società c’è un terreno sabbioso che non consente la costruzione di un futuro solido, ma solo il tentativo di arrangiare qualcosa in attesa di non si sa bene cosa”. 

“Visto anche il contesto internazionale che crea ulteriori elementi di criticità, occorre affrontare i problemi con la giusta programmazione e l’attenzione dovuta a chi oggi fa fatica a sopravvivere pur avendo un salario o una pensione”. Per questo la protesta della Cgil, le sue rivendicazioni e vertenze proseguiranno con determinazione, pensando a una società migliore e diversa da quella attuale.