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Ancora un nulla di fatto all'incontro sulla Frama Action di Novi di Modena che si è tenuto nel tardo pomeriggio di giovedì 21 febbraio presso la sede modenese dell’Agenzia regionale del lavoro. Presenti l’azienda, il sindaco di Novi, la rappresentanza della Regione Emilia Romagna, i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl e una rappresentanza dei lavoratori. "L’incontro si è risolto ancora una volta con un nulla di fatto e con un rinvio al 1° marzo, alle ore 16. Il prossimo incontro sarà di grande rilievo, stante l’approssimarsi del 6 marzo, scadenza dei tempi previsti dalla procedura", spiegano Cesare Pizzolla (segretario Fiom Cgil Modena) e Angelo Dalle Ave (Fiom Cgil Carpi): "Le uniche proposte avanzate per raggiungere un accordo provengono da parte sindacale, sostenute dalle istituzioni. Le nostre proposte sono poi state inserite nel verbale che ha concluso l’incontro. Mentre l’azienda, nei fatti, è ancora ferma a quanto descritto nella lettera di avvio della procedura, ovvero la cessazione il 6 marzo, il licenziamento collettivo dei 23 dipendenti e la delocalizzazione della produzione. Ancora inutili tutti gli sforzi profusi per salvaguardare l’attività a Novi".
Pizzolla e Dalle Ave rimarcano che "l’azienda non ha fatto alcuna proposta finalizzata a un possibile accordo che tenga conto degli aspetti sociali della vertenza, per consentire il mantenimento di produzione e posti di lavoro sul territorio. Al contrario, in questa vertenza, chi rischia la perdita del posto di lavoro viene anche denunciato". Per questo, le lavoratrici e i lavoratori Frama saranno in prima fila "al presidio di lunedì 25 febbraio davanti alla Prefettura di Modena per chiedere che i conflitti di lavoro non siano trattati come mero ordine pubblico, ma si ascoltino le ragioni dei lavoratori che manifestano per i loro diritti e la salvaguardia del posto di lavoro. Servono interventi legislativi a tutela del lavoro contro le delocalizzazioni, di cui si è resa protagonista in questo caso la multinazionale austriaca Hella".