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"Bene lo stop del garante della privacy alle misure sulle impronte digitali. Allo stesso tempo, quanto all'ipotesi di sostituirle con sistemi di video-sorveglianza, abbiamo già sostenuto, in occasione della discussione sull'emendamento inserito nello 'Sblocca cantieri', relativo agli asili nido e alle strutture socio sanitarie e assistenziali, che le telecamere tolgono a priori la fiducia alle migliaia di lavoratrici e di lavoratori che si dedicano tutti i giorni con passione e dedizione al loro lavoro per garantire servizi di alta qualità". Ad affermarlo, il segretario generale Fp Cgil, Serena Sorrentino, in merito alle ipotesi di sostituire ai controlli biometrici nelle Pa, sistemi di video-sorveglianza, aggiungendo che "si tratta di misure che trasmettono all'opinione pubblica un messaggio distorto, fondato sul sospetto generalizzato verso la categoria dei lavoratori pubblici".
Il tema dei controlli, precisa la dirigente sindacale, "richiama più che altro i mancati controlli da parte dei dirigenti. Il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, sembra proseguire sulla scia della svalorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, anche se afferma il contrario. Che siano impronte o telecamere ancora nessuno ci ha spiegato come possano influire questi strumenti invasivi sulla produttività e sul miglioramento dei servizi. A noi appare più che altro un'attenzione necessitata dal dover rispondere alla mancanza di un progetto vero di rilancio dei servizi pubblici. Quanto a ipotesi di norme di controllo che rispettino determinati paletti, ricordiamo che esiste l'articolo 4 della legge 300/70, quello Statuto dei lavoratori che indica nella contrattazione la strada che garantisce sicurezza e tutela".