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Mentre tornano alla ribalta della cronaca i tragici eventi che si sono verificati in carcere durante la prima ondata di contagi da Covid-19, sui quali sono in corso indagini che sapranno chiarire cosa è realmente accaduto, nessuno si preoccupa di tutelare la salute di lavoratori e detenuti avviando una massiccia campagna di vaccinazioni in tutto il settore dell'esecuzione penale. Ad affermarlo è la Fp Cgil, che sul tema chiede interventi urgenti.
I dati forniti dalle amministrazioni, osserva la Fp Cgil, “ci dicono che i contagi stanno aumentando e, alle soglie di una possibile terza ondata, non si può perdere tempo ulteriormente e farsi trovare impreparati come accaduto nel mese di marzo. Da anni denunciamo che esiste un problema nella tutela della salute in carcere, così come che esiste il problema di tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro di coloro che operano nell'esecuzione penale, nella polizia penitenziaria, nelle funzioni centrali e nella dirigenza penitenziaria, costretti a lavorare in luoghi malsani e fatiscenti, dove aumentano le aggressioni e i casi di suicidio, ma le nostre denunce sono rimaste inascoltate”.
Su questi temi, prosegue il sindacato, “non vediamo risposte adeguate neanche nella legge di stabilità appena approvata, come non vediamo investimenti adeguati sul tema delle assunzioni e del rinnovo del contratto di lavoro. In materia di sovraffollamento delle carceri riteniamo che la via maestra sia quella di potenziare il sistema dell'esecuzione penale esterna e non di costruire nuove carceri, progetto che in passato ha già dimostrato di essere fallimentare, ma anche su questo tema le nostre proposte sono rimaste inascoltate e la politica continua a dimostrare di non avere un progetto concreto”, conclude la sigla.