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Riportiamo qui di seguito il messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre, con la lettura del quale si è aperta l’iniziativa dedicata ai vent’anni di Fondimpresa.
La missione del vostro Fondo è chiara e strategica. Promuovere la formazione continua dei lavoratori e delle stesse imprese nella prospettiva di una sempre migliore qualità di tutti coloro che operano nel tessuto produttivo del Paese. Nei diversi settori dell’economia e dell’industria il nostro tempo richiede persone sempre più autonome, intelligenti, partecipi, responsabili e responsabilizzate.
Le ingenti risorse messe dal Fondo negli anni nel sistema della formazione hanno dato un contributo notevole allo sforzo non solo di ripresa e resilienza, ma di più generale di crescita della qualità del sistema economico nel suo complesso. Non a caso i settori in cui si è preferito orientare gli investimenti e gli sforzi sono quelli della transizione ecologica, della rivoluzione tecnologica e più recentemente dell’intelligenza artificiale, comparti decisivi per il futuro di tutti noi.
La Commissione anti discriminazioni del Senato che ho l’onore di presiedere ha dedicato in questa legislatura un’apposita indagine conoscitiva ai temi dell’intelligenza artificiale, consapevoli sia delle opportunità positive praticamente sconfinate che le nuove tecnologie aprono, sia però anche dei rischi gravi e insidiosi che pure vengono continuamente alimentati. La nostra indagine sta andando avanti con audizioni e acquisizione di proposte e documenti.
La formazione continua deve essere un obiettivo del sistema Italia, deve riguardare insieme lavoratori e imprenditori, società civile e società politica. Solo così eleveremo il livello del nostro vivere civile e, conseguentemente, della nostra democrazia. L’accordo di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil che dette vita a Fondimpresa mi pare un esempio virtuoso di adesione allo spirito dell’articolo 41 della nostra Costituzione, nel quale è espressa chiaramente la necessità di una sintesi tra la libertà dell’iniziativa privata e l’esigenza che questa sia indirizzata e coordinata a fini sociali, di promozione della ricchezza materiale e morale di ogni singola persona e della collettività.
Ma vorrei richiamare anche l’articolo 46 della nostra Costituzione, quello che stabilisce il diritto dovere alla elevazione economica e sociale del lavoro. Articolo troppo spesso trascurato e regolarmente non applicato laddove prevede per i lavoratori il diritto di collaborare alla gestione delle aziende. Se vogliamo dare un futuro diverso e migliore al nostro sistema economico e alle nostre relazioni sociali e sindacali, ispirandole davvero ai valori della Costituzione, una formazione costantemente aggiornata di lavoratori e dirigenti, ma anche di amministratori e imprenditori, è una premessa indispensabile.
Ma quando si parla di lavoro non si può non andare subito con la mente e con il cuore al fenomeno davvero intollerabile dei troppi infortuni, delle troppe morti sul lavoro. Non devo ricordarvi che la sicurezza sui luoghi di lavoro è strettamente collegata alla formazione, alla garanzia dei diritti, agli investimenti in sicurezza, ad ambienti di lavoro salubri e garantiti.
Formazione continua è, in questo senso, molto di più che fare meglio il proprio lavoro. Significa crescere come singoli, come lavoratori e, appunto, come sistema delle relazioni sociali e produttive. Le sfide che attendono il nostro Paese, il nostro continente e il mondo intero, a cominciare da quelle per la pace, per l’ambiente, per il governo dei flussi migratori, per la convivenza tra i popoli e le religioni, richiedono lavoratori migliori, cittadini migliori, persone migliori.
Liliana Segre