In una cornice d’eccezione, immersa nella storia del cinema al Teatro 5 di Cinecittà a Roma, il 19 novembre ha avuto luogo l’evento che ha celebrato i venti anni di Fondimpresail più grande fondo interprofessionale italiano, costituito da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per finanziare la formazione continua. Al centro della giornata non solo i traguardi raggiunti, ma soprattutto le sfide che nascono dall’evoluzione del mercato del lavoro e della società.

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Lavoro

I vent’anni di Fondimpresa

I vent’anni di Fondimpresa
I vent’anni di Fondimpresa

La formazione dei lavoratori anche nei paesi terzi

L’inverno demografico e i fabbisogni connessi alle transizioni digitali e ambientali minacciano l’economia italiana; la risposta è in più formazione, anche di lavoratori in paesi terzi. Per il Fondo, che nel solo 2024 ha raccolto 434 milioni di euro, partendo dai dati del Centro Studi di Confindustria che prevedono un saldo occupazionale passivo per 1.300.000 atteso entro il 2028, bisognerà aumentare l’occupazione del 3,7% annuo oppure, con più realismo, del 2% annuo, assorbendo contemporaneamente 120.000 lavoratori esteri, sempre all’anno. Da qui, un primo programma concreto di Fondimpresa: inserire cittadini esteri, anche extra Ue, nel tessuto produttivo italiano, al di fuori delle quote dei “Decreti Flussi”, con programmi di formazione specifici. 

Fondimpresa inizierà a farlo, direttamente in paesi terzi, con un primo avviso pilota, appena avviato. Il valore aggiunto è doppio, economico e sociale: ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e, contemporaneamente, contribuire a creare un’immigrazione di qualità, a partire da una formazione nei paesi di origine, anche della lingua e della cultura italiana.

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Le politiche attive del lavoro

Per Fondimpresa, un secondo obiettivo riguarda le politiche attive del lavoro: formare non solo gli occupati, ma anche gli occupabili, partendo dalle esigenze specifiche delle aziende, identificando i candidati e garantendo il contratto alla fine del percorso. Fondimpresa ha aperto questa strada, dimostratasi molto efficace, sin dal 2019, grazie al “Decreto Dignità” e, nel solo 2024, vi ha dedicato 20 milioni di euro.