Giovedì 29 e venerdì 30 agosto la Camera del lavoro di Imola organizza, al centro sociale Zolino, “Fondata sul lavoro”, due serate per approfondire i temi sindacali, in collaborazione con il gruppo giovani Papaveri, formato da studenti, giovani lavoratrici e lavoratori, che fanno parte di associazioni del circondario imolese e si riconoscono nei valori dell'antifascismo e della giustizia sociale. Lo stand gastronomico (cucina tradizionale), in collaborazione con il centro sociale Zolino, sarà aperto dalle ore 18.30 (anche da asporto).

Giovedì 29, ore 20:30, intervista a Maurizio Landini

Protagonista della prima iniziativa, giovedì 29 alle ore 20.30, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil nazionale, che sarà intervistato dai delegati della Cgil di Imola e dai giovani delle associazioni.

Venerdì 30 si parlerà di sfruttamento e caporalato

Venerdì 30, dopo un'anteprima musicale con i Perdirvi, alle 20.30 si terrà l'incontro su “Sfruttamento e caporalato”, tema proposto dai giovani dei Papaveri che porranno delle domande ai segretari regionali dei settori più colpiti da questa piaga: Valerio Bondi della Flai (agricoltura), Giuseppe Ledda della Fillea (edilizia), Massimo Bellini della Filt (logistica e trasporti), Emiliano Sgargi della Filcams (commercio e servizi).

Terminato l’incontro, dalle 22 musica live: saliranno sul palco Alehound, Nakomete, Dj Nak.

In entrambe le serate sarà possibile firmare a favore del referendum contro l'autonomia differenziata. Alla festa sono state invitate le associazioni del territorio che allestiranno un proprio spazio per dare visibilità ai loro progetti.

Stefano Moni, Cgil Imola: “Solo insieme possiamo cambiare il Paese”

“Il percorso intrapreso lo scorso 25 aprile con i Papaveri prosegue alla festa della Cgil di Imola – spiega Stefano Moni, segretario della Camera del Lavoro territoriale –. Il futuro dei giovani e del lavoro sono al centro delle nostre rivendicazioni e azioni. Per unire e cambiare il Paese serve la determinazione di giovani, lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati che solo insieme possono farlo. Alle nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro viene chiesto di accontentarsi, di accettare qualsiasi lavoro, anche di essere sfruttati e sottopagati. Vengono descritti come disinteressati e rassegnati, ma non è così. Rivendicano il diritto di costruire il loro futuro, senza dover rinunciare ai diritti. Il ruolo del sindacato è proprio quello di porre al centro del dibattito politico e istituzionale e delle contrattazioni queste rivendicazioni”.