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Venerdì 5 aprile la multinazionale statunitense Flowserve Valbart di Mezzago (Brianza) ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 61 lavoratori (su complessivi 179 dipendenti). Immediata la reazione di Fiom Cgil, Fim Cisl e Rsu, che hanno indetto uno sciopero per mercoledì 24 aprile, dalle ore 8 alle 12 con presidio delle portinerie, cui si aggiunge lo stop alle prestazioni straordinarie e a tutte le forme di flessibilità.
La Flowserve Valbart opera nel settore dell'oil & gas, producendo e commercializzando valvole a sfera (“on-off” per condutture, per il controllo fluidi) e attuatori di potenza fluida, a gas e idraulici. Mercoledì 10 aprile si è svolto il primo incontro, nel quale l'azienda ha ribadito la volontà di procedere con i licenziamenti.
La posizione di Fiom Cgil e Fim Cisl
“All'inizio dell'anno – spiegano i sindacati – l'azienda ha manifestato forti preoccupazioni e difficoltà sull'andamento economico aziendale e criticità sui costi, ma sicuramente non ci aspettavamo una decisione così drastica”.
Fiom e Fim dichiarano che “non accetteranno mai un piano di licenziamenti e la perdita di decine posti di lavoro”, rimarcando che “il prezzo di una gestione inadeguata portata avanti da anni non lo devono pagare le lavoratrici e lavoratori”.
Le due organizzazioni sottolineano che “l'utilizzo degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione sono strumenti utili che l'azienda deve utilizzare per la gestione della crisi aziendale, per la salvaguardia dei posti di lavoro e il rilancio delle attività che resteranno nel sito di Mezzago”.
Per Fiom e Fim è inaccettabile che ancora una volta “una multinazionale decida di tagliare posti di lavoro nel nostro territorio e abbandonare attività nel nostro Paese delocalizzandole nei Paesi a basso costo, lasciando decine di famiglie in mezzo a una strada”.
Lunedì 15 aprile si svolgeranno le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per discutere della situazione. “Tutte le possibilità di mobilitazione – concludono i sindacati – sono in campo, a partire dal coinvolgimento delle istituzioni locali, regionali e nazionali, per trovare una soluzione alla drammatica vertenza industriale e occupazionale”.