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“L’azienda è rimasta ferma sulla propria posizione riguardo alla rescissione dei contratti di staff leasing a partire dal 1° novembre: una decisione che non condividiamo”. Così Cgil nazionale e Fiom Cgil commentano l’esito dell’incontro con la Flextronics Manifacturing di Trieste che si è tenuto giovedì 27 al ministero dello Sviluppo economico.
L’azienda si è rifiutata di “aprire alla possibilità di proseguire il confronto valutando e trovando insieme soluzioni alternative, anche mettendo in campo le necessarie sinergie con il ministero e Invitalia che diano risposte di sviluppo del sito triestino per mantenerne capacità produttiva e occupazione”.
Silvia Spera (Area Politiche industriali Cgil nazionale) e Valentina Orazzini (coordinatrice nazionale Flextronics Fiom Cgil) hanno anche richiesto che “l’azienda desse garanzie occupazionali per tutto il personale, retrocedendo dalla rescissione del personale in staff leasing e confermando, al netto delle uscite volontarie, tutto il personale in forza, stante anche la copertura degli ammortizzatori sociali”.
Le esponenti di Cgil e Fiom Cgil affermano di “non condividere la decisione unilaterale dell’azienda d'interrompere i rapporti di lavoro e disapproviamo che la stessa, pur dando la disponibilità al riconoscimento di tre mensilità al personale in staff leasing, vincoli lo stesso alla sottoscrizione di un verbale di conciliazione tombale”.
Spera e Orazzini, in conclusione, affermano di “prendere atto delle dichiarazioni circa lo sviluppo e il mantenimento del sito triestino”, ma ritengono essenziali “i monitoraggi e gli approfondimenti dell’evoluzione del piano industriale a partire dal gennaio 2023 e per almeno tutta la durata dello stesso anno”.