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L'assemblea nazionale dei precari di scuola, università, ricerca, Afam e formazione professionale della Flc Cgil si svolgerà venerdì 11 ottobre a Roma, dalle 11 alle 14, nell’Aula magna del Cpia 4, in via San Martino della Battaglia, 9. "Alla ricerca della stabilità. La conoscenza è un diritto, la stabilizzazione un dovere": questo, il titolo dell'iniziativa, che sarà un'importante occasione di confronto con le lavoratrici e i lavoratori sui temi delle stabilizzazioni, del reclutamento, della contrattazione inclusiva e degli investimenti in tutti i settori della conoscenza. All'assemblea parteciperanno il segretario generale della categoria, Francesco Sinopoli, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
"Il precariato nei settori della conoscenza tocca ormai numeri da record, con intere generazioni di persone costrette a lavorare sotto ricatto. La stessa Commissione europea ha acceso i riflettori sull’Italia, paventando l’ennesima procedura d'infrazione per abuso dei contratti a termine e atipici nella pubblica amministrazione", sostiene in una nota la Flc.
"Nella scuola, i contratti a termine coinvolgono migliaia di insegnanti e Ata, che da anni continuano a lavorare senza una prospettiva di stabilizzazione. Nell’università un arcipelago di co.co.co., contratti a prestazione d’opera, partite iva, assegni di ricerca, docenze a contratto, colmano una parte fondamentale delle attività di ricerca e didattica del sistema. Negli enti di ricerca è ancora incompleto il processo di stabilizzazione cominciato con la riforma Madia. Nell’Afam, la mancanza di strutturati meccanismi di reclutamento ha provocato lo sviluppo di un precariato diffuso, sia tra il personale docente che tecnico amministrativo", aggiunge il comunicato.
"Occorre dare risposta all'emergenza del precariato, con l'impiego di risorse adeguate e piani straordinari di stabilizzazioni che attraversino i diversi settori e rilancino a livello complessivo il ruolo della conoscenza. Serve un cambiamento profondo della normativa vigente, sia sul versante del reclutamento che dei diritti e bisogna ripensare il ruolo della contrattazione in chiave inclusiva: salari in ingresso, progressioni di carriera, maternità, permessi, ferie, malattia e welfare", conclude il sindacato.