Le imprese che operano nella filiera agricola e alimentare, nella commercializzazione e trasformazione, avranno tempo fino al 18 maggio per accedere ai “Contratti di distretto del Cibo” e ai “Contratti di distretto Xylella”. “Mai come in questa fase, in cui l’intera tenuta dell’economia reale del Paese è stretta nella morsa di un nemico invisibile, risulta necessario trovare strumenti per sostenere e rilanciare il settore primario con una visone che guarda al momento e in prospettiva, con proposte che abbiano una logica di sistema finalizzata a preservare l’economia delle produzioni agricole e del cibo”. Così il segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, a proposito dei bandi lanciati dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per l’accesso ai Contratti della filiera.
“Sconfiggere la batteriosi da Xylella Fastidiosa per guardare al futuro dell’olivicoltura, del paesaggio, dell’ambiente e dell’economia agricola della Puglia deve essere sempre più obiettivo prioritario, compiendo sforzi per redigere finalmente quel piano olivicolo che manca all’Italia da 30 anni", prosegue Gagliardi: "Un salto qualitativo di interventi e di prospettive dove tutti gli attori dovranno rendersi partecipi. La zona infetta aspetta di essere reinventata nella sua economia agricola. Sostegno e prospettiva, questo è l’imperativo per rigenerare un settore che in Puglia viene divorato da un male inarrestabile e che rischia di divenire presto un dramma sociale e non più solo economico.”
“È in questa logica che apprezziamo da parte del Mipaaf la messa a disposizione di complessivi 31 milioni di euro, prevedendo finanziamenti in conto capitale per progetti da 4 a 50 milioni di euro di investimenti, dando ampio spazio a tipologia di spese ammissibili al contributo. Risorse pubbliche importanti, che devono essere spese per produrre qualità, di prodotto, spazio nel quale la filiera italiana non ha nulla da imparare, ma nello stesso tempo devono generare lavoro di qualità garantito da forme di retribuzioni previste dai contratti di lavoro. Ogni forma che non rientri in questa logica mortifica il lavoratore, il lavoro e il senso civico delle comunità, quale sarebbe ad esempio la reintroduzione dei voucher su cui spingono alcune forze politiche e tutte le associazioni datoriali, che già sperimentato ha soltanto favorito lavoro nero piuttosto che emersione – come ha ammesso la stessa Inps – ed è stato utilizzato per aggirare l’applicazione dei contratti collettivi. E se è vero che si registra mancanza di manodopera in agricoltura, questo dovrebbe far riflettere sul fatto che le attività agricole vanno rese attraenti proprio sotto il profilo della dignità del lavoro”.
“Non è questa la risposta che si attende il mondo del lavoro agricolo già duramente colpito soprattutto nel settore olivicolo", conclude Gagliardi: "Basti pensare che solo nella provincia di Lecce negli ultimi tre anni si è avuto un calo di iscritti negli elenchi anagrafici dell’Inps di oltre 2.300 operai agricoli. Un dato particolarmente preoccupante, sicuramente ascrivibile al calo di attività nel settore olivicolo provocato dal disastro Xylella”.