“Lo scorso 15 gennaio il tribunale di Velletri ha accolto il ricorso di una lavoratrice iscritta alla Flai Cgil e licenziata il 31 gennaio 2015 dal Caseificio San Pio di Pomezia”. Così, in una nota, il segretario generale della Flai Cgil Roma Sud Pomezia Castelli Gianfranco Moranti.
“La lavoratrice – continua – si era rivolta immediatamente al sindacato contestando il licenziamento perché illegittimo e chiedendo tramite il nostro legale la reintegrazione nel posto di lavoro (ex art. 18, l. 300/70), pur essendo il caseificio un’azienda con meno di 15 dipendenti”. “Il giudice del lavoro – precisa – ha accertato il radicale difetto di contestazione dell’infrazione determinando l’inesistenza dell’intero procedimento disciplinare, l’insussistenza del fatto materiale e, quindi, l’applicazione della tutela reintegratoria (ex art.18 e successiva modifica). Di fatto al Caseificio San Pio è stata ordinata la reintegrazione della lavoratrice nel posto di lavoro, condannandolo al pagamento integrale della retribuzione e della contribuzione dalla data del licenziamento della lavoratrice a quello dell’effettivo reintegro, oltre agli interessi della parte retributiva e alle spese legali”.