Un bollino di eticità nella Bat. L’idea, o meglio la provocazione, la lanciano Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Bat e Biagio D’Alberto, segretario generale Cgil Bat, all’indomani della nascita di una filiera nel Foggiano.
“Noi Flai e Cgil abbiamo fatto della battaglia contro i caporali la nostra azione quotidiana fino ad arrivare alla legge 199/2016 sull’intermediazione illecita di manodopera. Apprendiamo dalla stampa che il gruppo Megamark di Trani ha messo in piedi l’intesa che interessa tre aree: la Capitanata, il Metapontino e il Ragusano e una ventina di imprese agricole di questi territori", affermano i due dirigenti sindacali.
“Da un lato, questa cosa ci fa piacere, perché fa capire che tutti i nostri sforzi stanno dando dei risultati, almeno in termini di diffusione della cultura della legalità, di sensibilità verso questo tema e del rispetto delle regole; dall’altro, però, ci spinge a fare delle riflessioni: nella Bat non si può immaginare di creare un bollino che rappresenti un riconoscimento per le aziende che fanno dell’eticità sul lavoro la loro cifra distintiva?", si chiedono i due sindacalisti.
"Sappiamo che di problemi ce ne sono tanti e li abbiamo più volte denunciati: parliamo del mancato rispetto dei contratti, delle procedure con cui avviene il reclutamento della manodopera, delle condizioni di vita e lavoro dei migranti. Perciò, lanciamo questa sfida al tessuto produttivo locale. Vorremmo vedere in prima fila in un progetto finalizzato al bollino di eticità, non solo un gruppo, ma le tante aziende del nostro territorio”, aggiungono i due esponenti Cgil.
“Purtroppo, siamo in presenza di un’assenza, mancano tutti gli elementi di controllo che consentano di far emergere certe situazioni, che invece esistono e sono caratterizzate da lavoro precario, povero e nero. Auspichiamo che nel più breve tempo possibile questo gap possa essere superato, ma soprattutto che un bollino etico possa comparire anche sulle nostre produzioni locali”, concludono Riglietti e D’Alberto.