Sabato 8 giugno centinaia di lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici dell’area metropolitana fiorentina saranno a Roma alla grande manifestazione indetta dalle categorie della Funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil. Ci sono ancora gli ultimi posti in pullman e per partecipare è bene contattare i propri delegati sui posti di lavoro o le federazioni. Le parole d’ordine sono assunzioni, contratti e risorse. Tutto ciò di cui i servizi pubblici hanno bisogno per garantire realmente equità, coesione sociale e sviluppo anche a Firenze perché i problemi accumulati negli ultimi anni nei servizi pubblici fiorentini necessitano di risposte nazionali e di una politica comune di tutte le istituzioni. Nell’area fiorentina i lavoratori dei servizi pubblici (tra sanità, enti locali e amministrazioni centrali) sono circa 35mila: per dare adeguati servizi ai cittadini, secondo le stime dei sindacati, ne servirebbero almeno 40mila, quindi occorrerebbero almeno 5mila assunzioni tra i vari settori. Lo riferiscono i sindacati di categoria.
LE CARENZE DI PERSONALE
Sia in sanità, che nei Comuni, che nelle amministrazioni centrali del territorio serve un vero sblocco del turn-over, un Piano straordinario di assunzioni e la stabilizzazione di precari. Registriamo carenze importanti di personale sia a Careggi (-170 tra infermieri, fisioterapisti, Oss, radiologi, ostetriche, tecnici di laboratorio, dietisti, amministrativi) che alla Usl Toscana Centro dove nel 2017 e 2018 non si è coperto il turnover (nel 2018 la perdita programmata è stata di 68 unità) ed i maggiori problemi di personale si registrano sul territorio; grandi difficoltà nel garantire la qualità e la quantità dei servizi a partire dai Comuni più piccoli e dalle Unioni dei Comuni, e in tante amministrazioni dei ministeri dove la carenza di personale ormai ai minimi termini rischia dicompromettere le aperture al pubblico. Questo a partire dalle Gallerie degli Uffizi dove i dipendenti del ministero sono rimasti in soli 70 unità tra assistenti alla fruizione e operatori della vigilanza e la completa fruizione del museo viene garantita con personale non di ruolo, in tutto il Ministero la grave carenza di personale porterà nei mesi prossimi alla riduzione di servizi inerenti la tutela. Oppure come per servizi delicati come le visite mediche di verifica dell'invalidità civile dove per la carenza di Medici dipendenti dell'Inps registriamo ritardi di mesi. Devono essere banditi i concorsi e chiamati i vincitori nelle graduatorie. A livello centrale dei tanto sbandierati concorsi non se ne ha traccia nonostante si tratti di concorsi già autorizzati. La mancanza di personale, che vediamo già con effetti importanti, sarà ulteriormente aggravata dalle uscite ordinarie per pensionamento e nei prossimi mesi per effetto della quota 100. Dai dati del conto annuale del Comune di Firenze (quasi 4.000 addetti) risultano 657 lavoratrici e lavoratori con oltre 60 anni di età e ben 355 con 40 anni di servizio. L'uscita del 15% del personale è da affrontare di petto con concorsi in ogni categoria e profilo anche a supporto di tutti gli altri comuni della città metropolitana.
LE VERTENZE TERRITORIALI
Investimento e contrattazione integrativa sono necessari per sostenere i servizi e le condizioni di lavoro delle donne e degli uomini che nei servizi lavorano. Al Comune di Firenze si sono tenute ieri due assemblee informative molto partecipate come non si vedeva da tempo sul nuovo contratto integrativo; all’ospedale Meyer invece è stato proclamato lo Stato di Agitazione del personale perché ancora non si sono trovate le soluzioni per dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno contribuito a far crescere l’azienda in anni di blocchi e tagli; situazione analoga per la Usl Toscana Centro, dove la riorganizzazione e la creazione dell’azienda unica necessita di risposte economiche ed organizzative. Nel privato sociale è stato recentemente rinnovato il contratto nazionale dellecooperative sociali e dal mese prossimo inizieranno ad essere pagate le prime una tantum di 200 euro, la piena applicazione del contratto nazionale è una priorità in un settore dove è forte il dumping contrattuale, la presenza di contratti privati e problemi di tenuta occupazionale proprio legati agli investimenti sui servizi. Emblematica è la situazione dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) per richiedenti asilo che vedranno dal 1° luglio una contrazione di posti di lavoro su tutta l’area metropolitana importante. Non c’è futuro senza lavoro, non c’è uguaglianza senza servizi pubblici. I servizi pubblici sono di tutti i cittadini. Salvaguardiamoli con un contratto dignitoso.
LE RICHIESTE AL GOVERNO
L’8 giugno manifestiamo per chiedere il rinnovo di tutti i contratti, pubblici per i quali ad oggi nella legge di stabilità e nel Def non ci sono risorse adeguate, e privati alcuni dei quali non vengono rinnovati da più di 12 anni come per la sanità privata nonostante si parli di luoghi di eccellenza come l’Ircss Don Gnocchi o le altre realtà della sanità convenzionata dove registriamo i maggiori problemi di personale a scapito dei servizi ai pazienti. Manifestiamo per rivendicare più investimenti nei servizi pubblici per il servizio sanitario nazionale, per le politiche sociali, per un vero investimento a sostegno del welfare, dell’infanzia e della non autosufficienza. Ne chiediamo il loro rafforzamento e contrastiamo i processi di esternalizzazione dei servizi pubblici che determinano dumping contrattuale e mancata universalità dei diritti per i cittadini. È emblematico cosa è successo in questi anni con la scuola dell’infanzia del Comune di Firenze dove serve ripensare il modello, così come serve mettere ordine negli appalti a partire dal contratto nazionale di riferimento che troppo spesso viene scelto solo per pagare meno i lavoratori. Manifestiamo per garantire una contrattazione decentrata piena e libera da vincoli e tetti, per il miglioramento dei servizi, a partire dai recenti processi di riorganizzazione come per l'unificazione delle Usl o per i passaggi da province a regione dove oltre alle questioni del personale serve sostenere i salari. Così come per tutelare la dignità dei lavoratori e contro ogni forma di delegittimazione della funzione e del lavoro dei pubblici e contro ogni forma di controllo invasivo, dalle impronte alle telecamere che il Governo vorrebbe installare nei servizi sociali e in ogni aula di nido e primaria. Una presa di posizione su questo del Comune di Firenze sarebbe importante.