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Guide turistiche non pagate o multate per un ritardo dei clienti, architetti pagati meno di 500 euro al mese per lavorare giorno e notte ed elaborare progetti che non possono firmare, muratori a partita Iva a loro insaputa, badanti pagate pochi euro all'ora che si trovano una partita iva aperta da cooperative sociali che fanno intermediazione con le famiglie per l'assistenza domiciliare, dipendenti costretti a dimettersi ed aprire la partita iva per continuare a lavorare nello stesso posto.
Sono solo alcune delle storie raccolte allo sportello sindacale e legale di Nidil Cgil Firenze (circa 300 accessi all'anno, un migliaio da quando è stato attivato lo sportello legale circa tre anni fa). I principali problemi esposti: pagamenti non ricevuti e compensi bassi, finte partite Iva e clausole contrattuali penalizzanti, scarse tutele sociali in caso di maternità e malattia e mancate lettere di incarico. I settori dove sono stai riscontrati maggiori problemi: studi professionali, guide turistiche, cure e assistenza domiciliare, insegnamento, editoria e cultura.
I lavoratori rischiano di non riscuotere ciò che spetta loro anche per mesi. È il caso di Giulia, infermiera a partita Iva, a cui Nidil Cgil è riuscito a far recuperare oltre 5 mila euro, ma solo dopo una lunga vertenza. Allo sportello si sono visti professionisti costretti a vendere i gioielli di famiglia perché non riuscivano a pagare le bollette, come Marco, architetto, che lavorava come commerciale in una ditta che offriva servizi ai condomini e che non lo pagava da cinque mesi.
“Molti non hanno un contratto scritto e diventa difficile provare il credito. Le guide turistiche si rivolgono spesso a noi perché puntualmente vengono ingaggiate ma non pagate, come Luisa, Daniela e Luca che collaboravano con una specifica agenzia che sistematicamente non retribuiva i propri collaboratori. L’intervento di Nidil Cgil ha permesso di sbloccare la situazione”, spiega il sindacato fiorentino.
Ci sono molte storie umanamente drammatiche, perché spesso partita Iva significa assenza totale di garanzie, anche se in alcuni accordi in materia di appalti la Cgil sta includendo le partite Iva. Alcuni non hanno neppure chiaro di essere dei liberi professionisti. È il caso di Mustafà, che pensava di essere stato assunto come muratore: in realtà ha scoperto di essere socio di una ditta edile fallita quando l'Inps gli ha chiesto oltre 6mila euro di contributi non versati. E ancora: nelle palestre spesso le collaborazioni sportive mascherano in realtà lavoro dipendente senza diritti.
Anche gli insegnanti lavorano a partita Iva più spesso di quanto si pensi: alcuni insegnanti degli enti di formazione e delle università americane potevano essere tentati dal regime agevolato con tassazione al 15%, ma dopo un incontro col sindacato hanno notato che a fronte di un possibile risparmio fiscale si perdevano molte tutele.
Al Nidil Cgil arrivano anche molti architetti che lavorano come dipendenti di fatto nei grossi studi, e chiedono la tutela del diritto d'autore fondamentale nei lavori creativi. “Anna ad esempio – raccontano al sindacato – è un architetto che ci ha chiesto come tutelare il suo diritto di essere riconosciuta autrice del proprio lavoro prima che il committente potesse spacciarlo per suo. A volte per tutelarsi come autore può essere utile inviarsi i propri progetti via pec o con una raccomandata. Molti poi cercano semplicemente una consulenza e svolgono professionalità emergenti come Marta, wedding planner, che ci ha chiesto di vedere alcuni contratti, o Roberto, che stava aprendo la sua attività di designer e voleva essere sicuro di non violare il divieto di concorrenza”.
“Lo sportello legale Nidil affronta e gestisce situazioni molto variegate – spiega Teresa Tranchina, avvocato dello sportello legale di Firenze –. Le partite Iva hanno, a volte, più necessità di tutela perché a loro non si applicano, né la normativa prevista per il lavoratore dipendente, né i contratti collettivi. Conta solo il contratto individuale che spesso è scritto solo dal committente e a volte neppure c’è. Molti si rivolgono a noi per recuperare dei crediti. La legge tutela poco chi deve riscuotere un credito, i tempi della giustizia sono lunghi e le spese legali a volte superano il credito stesso”.
"Chi lavora a partita Iva è spesso contrattualmente debole e poco tutelato – dichiara Ilaria Lani, segretaria del Nidil Cgil Firenze –: il sindacato in questi anni è stato al fianco di chi ha avuto bisogno con i propri sportelli sindacali e legali e con l'assistenza fiscale. La domanda di tutela cresce e vogliamo rispondere sempre di più con azioni collettive, rafforzando la comunità dei professionisti fiorentini".
Giovedì 11 aprile alle ore 18 in centro a Firenze, presso lo spazio Zap in vicolo di Santa Maria Maggiore 1, il Nidil Cgil promuove una serata davanti a un aperitivo rivolta a professionisti a partita Iva per condividere problemi, progetti, azioni. A Firenze nel 2018 le nuove aperture di partite Iva sono state 9.225 (dato stazionario), di cui circa il 70% sono persone fisiche (dati Mef osservatorio Partite Iva).