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Un pezzo di storia fiorentina che se ne va. L’Archivio della Fratelli Alinari dal 30 giugno 2019 non sarà più presente nella sua sede storica, nel largo omonimo della città toscana. L'attuale proprietà, infatti, ha venduto l'immobile. Per il patrimonio invece, oggetto anch’esso di trattativa per la vendita, il trasloco è già in atto e coinvolge direttamente gli stessi dipendenti, in attesa di una nuova sede. La raccolta Alinari di positivi, negativi, libri e apparecchi fotografici, per la conservazione della quale non sono mai stati destinati contributi pubblici, è conosciuta nel mondo per la sua rilevanza culturale.
“L'attenzione delle istituzioni si è oggi chiaramente espressa con atto di notifica da parte della Soprintendenza Archivistica per la Toscana che ha dichiarato il patrimonio Alinari un unicum di interesse storico e culturale sia a livello nazionale che internazionale”, si legge in una lettera dei dipendenti della Fratelli Alinari Idea e della Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della fotografia.
“Vogliamo rendere pubblicamente noto che, dopo una profonda e lunga crisi aziendale, siamo oramai agli atti formali che, per circa il 60% delle lavoratrici e dei lavoratori della Alinari, contengono la certezza di una cessazione dei rapporti di lavoro in tempi brevi – scrivono ancora i lavoratori –. Richiediamo pertanto che, ad ogni livello, si possano ricercare e trovare soluzioni che aiutino il proseguimento delle molteplici e possibili attività produttive con la prospettiva di salvaguardare professionalità acquisite e posti di lavoro”.
Rispetto alla sorte dei lavoratori, si legge in una nota di Beppe Luongo, segretario della Slc Cgil Firenze, “abbiamo, anche recentemente, siglato accordi, necessariamente difensivi, per la migliore tutela sindacale possibile in uno scenario che è simile a una progressiva dismissione delle attività, al netto di una parte residuale e temporanea, e anche oltre la volontà della proprietà attuale”.
L'unica speranza di un recupero ampio delle attività produttive possibili, aggiunge Luongo, “resta accesa in capo alla Regione Toscana, grazie alla scelta di attivarsi per l'acquisizione del patrimonio Alinari. Se ciò andrà a buon fine, come è auspicabile, la Regione potrà quindi concretamente avviare le procedure per un bando pubblico che lo renda nuovamente fruibile”.
Nonostante le lavoratrici e i lavoratori stiano vivendo questa difficile situazione lavorativa, l'attuale proprietà ha confermato la volontà di proseguire con la gestione delle immagini, da sempre parte significativa dell'attività aziendale. “Vogliamo domandarci pubblicamente quali saranno le sorti del patrimonio e, soprattutto, delle risorse umane che da anni si sono occupate della sua valorizzazione, sviluppando con esso un forte rapporto identitario”, si chiedono infine i dipendenti.