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La Fiom Cgil Venezia nei giorni scorsi ha depositato un ricorso ex art. 28 (attività antisindacale) al Tribunale di Venezia nei confronti della società Fiorenzato di Santa Maria di Sala. Quest’azienda è stata sindacalizzata dalla Fiom per la prima volta dopo 80 anni di attività, nel 2023.
“Da quel momento – spiega la Fiom provinciale – la proprietà ha messo in atto pratiche chiaramente intimidatorie nei confronti degli iscritti, arrivando al punto di chiamarli singolarmente in direzione, chiedendo loro in modo diretto e minaccioso perché mai avessero aderito alla Fiom”.
Nonostante “il clima pesante nei confronti degli iscritti”, la Fiom è poi riuscita a far eleggere una Rsu, e grazie alle assemblee con i lavoratori e le lavoratrici “a costruire una proposta di premio di risultato, all’interno della quale, una richiesta specifica dei lavoratori verteva sul riconoscimento dei buoni pasto. Successivi incontri con l’azienda sul premio di risultato si sono conclusi senza un nulla di fatto, con la direzione aziendale che prendeva tempo su ogni richiesta, soprattutto quella di istituire i buoni pasto”.
Prosegue la nota sindacale: “Nel frattempo un delegato ha scelto di dimettersi dalla Rsu e, tra le ragioni, va iscritto sicuramente il clima intimidatorio e a dir poco ostile che si era creato nei suoi confronti. Un altro delegato per motivi ‘personali’ ha rassegnato le dimissioni dall’azienda, così di fatto si è azzerata la Rsu. A un ulteriore incontro con la Fiom, la proprietà ha dichiarato che mai e poi mai, a prescindere dal merito, avrebbe accolto richieste che provenissero dal sindacato e, orgogliosamente, rivendicava il fatto che per decenni il sindacato non avesse mai messo piede in azienda”.
La Fiom aggiunge che “qualche settimana fa la Fiorenzato ha iniziato a far girare la voce, tramite i propri responsabili, che se i dipendenti vogliono i buoni pasto devono restituire la delega sindacale, e fino a quando ci sarà un solo iscritto alla Fiom il ticket non sarà riconosciuto a nessuno”.
La categoria Cgil ritiene “scandaloso questo comportamento in Fiorenzato che, con metodi da padroni delle ferriere, stile Ottocento, dal primo giorno che è entrata la Fiom ha reagito in maniera scomposta e antisindacale, mettendo sempre in difficoltà i lavoratori e le lavoratrici che vi avevano aderito”.
La Fiom Venezia così conclude: “Non è più possibile sopportare, oltre il disprezzo che la proprietà mostra verso il sindacato, verso la Fiom, anche quello che, di riflesso, prova verso le lavoratrici e i lavoratori. Di tutto questo la Fiorenzato ne risponderà nelle sedi opportune, visto che dopo le aziende che pagano bonus a chi non sciopera, adesso abbiamo aziende che riconoscono i buoni pasto solo se tutte le maestranze disdicono l’adesione al sindacato”.