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"Fincantieri eviti forzature sulla ripartenza. Non è il 'quando', ma il 'come' si riapre". Questa la posizione della Fiom Cgil nazionale, espressa dopo che venerdì 16 aprile i sindacati dei metalmeccanici hanno sottoscritto un accordo che proroga la Cig “emergenza Covid-19” fino al 3 maggio. "Fincantieri ha inoltre comunicato la decisione aziendale, presa al di fuori di ogni condivisione sindacale, di ripartire parzialmente nei cantieri e nelle sedi, a partire dal 20 aprile, con modalità progressive", spiegano la Fiom: "I confronti avvenuti in ogni sito e sede, per verificare le azioni di prevenzione necessarie al contrasto della pandemia e le azioni per l’organizzazione delle attività in piena sicurezza, non sono stati sufficienti a condividere in toto modalità, tempi e numeri per la ripartenza".
I metalmeccanici Cgil rilevano che "non sono stati condivisi complessivamente gli specifici protocolli operativi né è stata discussa nel dettaglio l'effettiva attuazione delle misure, tanto meno sono state coinvolte ovunque le aziende sanitarie per le verifiche del caso". La Fiom concorda sulla necessità di ripartire, ma la ripartenza "va programmata avendo particolare attenzione al come riaprire, per evitare di perdere i benefici della fermata, che finora ha salvaguardato la salute dei lavoratori e dei cittadini, sin qui sostenuta tra l'altro da una cassa integrazione che grava pesantemente sulle retribuzioni dei lavoratori".
Per la Fiom-Cgil il riavvio delle attività dovrà avvenire previa condivisione delle linee guida per la gestione dell’emergenza Covid-19 previste dal Protocollo del 14 marzo tra il Governo, le parti sociali e le parti datoriali. "Fincantieri eviti forzature e azioni non condivise, non autorizzate dalle autorità competenti e che espongano i lavoratori", conclude il comunicato sindacale: "Se lunedì 20 aprile si dovessero registrare forzature nei siti da parte di Fincantieri, o situazioni di rischio, la Fiom metterà in atto tutte le opportune azioni per la tutela della salute dei lavoratori".