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“Ieri (15 marzo) è stato sottoscritto un accordo con Intra Group Srl, la società che gestisce la logistica alla Carraro SpA di Campodarsego, provincia di Padova. È un primo fondamentale passo in avanti - scrive la Filt Cgil provinciale - verso il riconoscimento dei diritti dei lavoratori in appalto, cui era negato l’accesso alla mensa. Ssospeso lo stato di agitazione".
“Rafforzati i loro diritti sindacali e riconosciuto il nostro ruolo, attivato un tavolo periodico di confronto con Rsa e Rls sul tema della sicurezza, concesso l’uso della mensa il cui costo sarà parzialmente coperto da Intra, avviata la discussione su un premio di risultato: si tratta indubbiamente di un buon inizio raggiunto grazie alla disponibilità dei dirigenti di Intra Group srl di discutere della situazione. Sconfortante invece la totale assenza, nel confronto, del committente, ossia di Carraro SpA”.
“L’accordo firmato ieri con Intra Group srl è la dimostrazione che quando i lavoratori lottano compatti e determinati per i propri diritti, i risultati arrivano”. È molto soddisfatto Massimo Cognolatto, segretario generale della Filt Cgil di Padova. “Dopo mesi passati a chiedere inutilmente un incontro con committente, cioè Carraro SpA, e azienda in appalto, cioè Intra Group srl, per discutere delle problematiche sollevate dai lavoratori, improvvisamente siamo stati contattati dai dirigenti di Intra che ci hanno manifestato subito la volontà di trovare un accordo che mettesse fine allo stato di agitazione dei lavoratori. Immagino anche che l’uscita di questa vicenda su un quotidiano locale abbia giocato un qualche ruolo”, aggiunge Cognolatto.
“Tutte le nostre istanze hanno trovato una risposta: innanzitutto l’accordo prevede il rafforzamento dei diritti sindacali dei lavoratori con l’impegno di Intra di mettere loro a disposizione un locale dove poter effettuare le assemblee sindacali, nell’orario di lavoro e secondo quanto stabilito dallo Statuto dei Lavoratori. Inoltre, viene sottolineata la massima disponibilità delle parti a incontrarsi ogni qual volta una delle due ne faccia richiesta, riconoscendo così finalmente il nostro ruolo”.
“Altro punto fondamentale – prosegue Cognolatto – è legato alla sicurezza: Intra attiverà un tavolo periodico con le Rsa (Rappresentanze Sindacali Aziendali) e Rla (Rappresentanze dei Lavoratori per la Sicurezza) per monitorare e trovare soluzioni alle problematiche, già emerse o che emergeranno all’interno del cantiere, al fine di prevenire ogni genere di infortunio. Accanto a questo, trovato un accordo riguardo alla pausa pranzo: finalmente tutto il personale di Intra Group srl (sia i tempi indeterminati e determinati, sia i somministrati) potranno usufruire, durante la pausa pranzo, della mensa interna. Il costo del pasto sarà a carico di Intra Group srl anche se è stato stabilito che verrà richiesto loro di versare periodicamente un piccolo contributo forfettario. Per i turnisti che operano di notte sarà riconosciuto un ticket giornaliero a copertura del maggior disagio. Infine, Intra Group srl si è impegnata a incontrarci per la definizione di un PdR (Premio di Risultato) a beneficio dei propri lavoratori. In pratica abbiamo ottenuto risposta a tutto quel che chiedevamo e in virtù di questo abbiamo sospeso lo stato di agitazione.”
“Come Filt Cgil – conclude Massimo Cognolatto – riteniamo sia stato dato un importante impulso positivo alle relazioni tra Intra Group srl e i lavoratori. Un cambio di passo verso un maggior rispetto e considerazione della dignità di coloro che operano negli appalti anche se è solo un inizio. Le trattative non si sono concluse e proseguiranno nei prossimi mesi ma abbiamo ottenuto un risultato importante, raggiunto grazie alla compattezza e determinazione dei lavoratori. Però non possiamo tacere l’unica nota stonata di tutta questa vicenda: la totale e completa assenza dalle trattative, del committente, cioè di Carraro SpA, che ha dimostrato, fin da subito, totale disinteresse per la vertenza senza mai convocare le parti. Ai nostri occhi una pessima figura che conferma la volontà dell’azienda a non riconoscere il fondamentale contributo di questi lavoratori ai suoi fatturati”.