Si parlerà di industria e energia nell’iniziativa organizzata dalla Filctem Cgil Sud Occidentale Sardegna domani, 12 febbraio, dalle 16.30 a Portoscuso (sala Alcoa in via Enrico Fermi), con l’obiettivo di tracciare un percorso di continuità produttiva del polo di Portovesme nel segno della compatibilità ambientale. Per farlo, la categoria ritiene indispensabile affrontare la questione energetica governando la fase di transizione preliminare all’eliminazione progressiva dell’utilizzo del carbone e di tutte le fonti fossili fissata in modo definitivo nel 2050.
Prima di arrivare a quella data, affermano i promotori, "è necessario attuare il piano di metanizzazione che garantisce, nella fase transitoria, l’approvvigionamento di energia per le imprese e per i cittadini. I tempi e le procedure di questa piano però, sono ancora incerti, da qui l’esigenza di preservare le produzioni energetiche delle attuali centrali – essenziali per il sistema nazionale e per le attività industriali che necessitano di energia termica – avviando contestualmente i processi di conversione indispensabili a raggiungere gli obiettivi prefissati. Il punto è che non si può pensare di chiudere le centrali in modo drastico, prima di aver realizzato l’alternativa che le strategie energetiche europea, nazionale e regionale hanno individuato nell’utilizzo del metano.
L’iniziativa, introdotta dall’intervento del segretario territoriale Filctem Emanuele Madeddu e coordinata dal segretario regionale Filctem Francesco Garau, sarà arricchita dalle relazioni di Alfonso Damiano, docente del Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, e Alessandro Lanza, esperto economista dell'energia. Al dibattito partecipano l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras, il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, il segretario della Camera del Lavoro Sud Occidentale Antonello Congiu. Le conclusioni sono affidate al segretario della Cgil sarda Michele Carrus.