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Negli ultimi anni, la Filcams, fra le categorie degli attivi, è diventata quella più numerosa per numero d’iscritti. Diversissimi i settori rappresentati, molti dei quali appartenenti al cosiddetto lavoro povero, agli appalti, al mondo delle cooperative. Una categoria giovane, che dedica molto spazio a innovazione e formazione. Dal 2012 ad oggi sono stati 460 i progetti formativi portati a termine, che hanno coinvolto oltre 7.000 persone, passando da 100 giornate di formazione alle 800 organizzate nel 2018. Un impegno rilevante, ma la categoria non è ancora soddisfatta, decisa a cambiare ottica. Il focus formativo sulla Filcams è stato l'oggetto della puntata del 15 aprile di 'Quadrato rosso. La formazione va in rete", la rubrica di RadioArticolo1.
"Una delle ragioni per cui la Filcams è il primo sindacato è che ha dato sempre molta attenzione alla rete dei formatori sul territorio. Ciò garantisce una maggiore offerta formativa, anche per numero di funzionari e delegati coinvolti. Forse è questa la chiave del suo successo", sostiene Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale.
Tesi che trova d'accordo anche Francesca Mandato, responsabile formazione Filcams nazionale. "Si avverte l’esigenza di cambiare, passando dal Pnf (piano formativo nazionale) al Pass (piano di apprendimento strategico e sindacale) un vero e proprio passaporto che consenta a dirigenti, funzionari e delegati di avere una sorta di accompagnamento formativo lungo tutta la loro vita professionale. La nostra rete funziona molto bene e il 70% dei progetti formativi è gestito direttamente dai territori. Volevamo rilanciare la formazione con un lavoro integrato fra il sindacato nazionale e le sedi territoriali. Questo, per permettere di rispondere alle esigenze più vicine ai lavoratori. Col Pass, rilanciamo la formazione per far partecipare tutti al lavoro di apprendimento e rendere la categoria in grado di rilanciare i nostri valori e le nostre battaglie".
"L'obiettivo Filcams è quello di dare gli strumenti per una conoscenza che si aggiorna in continuazione con il modificarsi del contesto. È un’intuizione strategica e importante: creare una formazione che sia più attenta alle domande che non alle risposte. Anche perchè è difficile dare risposte giuste in questa fase. La Filcams è più una confederazione che una semplice categoria. Fanno fatica a mantenere assieme tutti i pezzi. Dentro c’è di tutto. È una fase in cui ricerca e sperimentazione fanno agio di applicazione di un modello standard che si muove dal nazionale in giù", aggiunge Pelucchi.
"Per noi, il Pass significa anche paradigma, accoglienza e ascolto, strategico e straordinario. Abbiamo giocato con le parole, cercando una nuova narrazione per uscire fuori dalle aule e aprirsi di più all’esterno. Negli anni, ci siamo concentrati molto sull’analisi dei fabbisogni formativi, cioè di quello di cui le persone hanno bisogno. Oggi non basta più, ci serve partire da quello che i lavoratori hanno e fanno. Vogliamo avere più rapporti con la confederazione e le altre categorie, più contatti per costruire reti di comunicazione. più esperienze aperte anche ad altri settori. Accoglienza e ascolto vuol dire aprirsi all’altro per accrescere e apprendere conoscenza. Sono anni difficili, in cui la cultura richiede grande impegno come fattore distintivo dell'organizzazione, per portare la nostra idea di società fuori dai confini del mondo del lavoro", aggiunge Mandato.
Monja Caiolo, Filcams Sicilia, sottolinea l'importanza della legalità, ribadita come valore fondante del sindacato, "che è diventata oggetto del nostro progetto formativo realizzato nel 2018. Questo, perché siamo consapevoli che la battaglia per la legalità passa anche attraverso una battaglia culturale. Soprattutto in un settore come il nostro e in un territorio come la nostra regione. Prendiamo la grande distribuzione organizzata, con supermarket e catene che in passato erano in mano alla mafia. Come il centro Olimpo, confiscato alla cosche, dove lavoratori coraggiosi hanno preso in mano la gestione, rilevando un punto vendita e facendolo diventare un presidio di legalità su cui costruire il loro futuro. Cosa che, purtroppo, non si è realizzata in alcuni pubblici esercizi di Palermo, dove non siamo riusciti a garantire i livelli occupazionali. La situazione è altrettanto grave negli appalti, dove è facile che la criminalità organizzata s’infiltri nella filiera. Scelta d’inserire la legalità in ogni modulo formativo l'abbiamo fatta già dal 2018, con l'ausilio di filmati, video, spunti per un confronto e una riflessione, per sottolineare come la legalità si sposa perfettamente con il nostro lavoro quotidiano".
Mara Riboni è Rsa della Mainpower, agenzia del lavoro interinale. "Ho seguito corsi di formazione grazie alla Filcams nazionale e anche a quella territoriale di Milano, oltre a corsi organizzati all’estero da Etui e altri progetti internazionali. Tutte esperienze positive, che mi hanno dato la possibilità di aggiungere tasselli importanti alle mie competenze. Per il mio lavoro devo essere poliedrica, in grado di passare dalla lettura della busta paga ai Cae. Io svolgo un ruolo da intermediario fra chi cerca lavoro e chi offre lavoro. I corsi cui ho preso parte mi hanno aiutato sul mercato del lavoro, ma anche nella mia attività in azienda, e mi hanno aperto la mente su argomenti, per me - fino ad allora -, indecifrabili. Anche nello svolgimento del proprio lavoro è importante l’apertura della mente e la conoscenza. L’evoluzione della formazione in Filcams mi trova entusiasta. La partecipazione diretta dei delegati e lo scambio di esperienze è un valore aggiunto che certamente l’iniziativa del Pass saprà valorizzare. Il nuovo approccio alla formazione è importantissimo per noi, soprattutto in un mondo composito come lo è quello del commercio".