"Nonostante il tentativo comprensibile, da parte delle associazioni di categoria, di far apparire la nostra provincia virtuosa in termini di regolarità contrattuale nel settore del turismo, purtroppo i dati che ogni anno riscontriamo raccontano reiterati abusi in relazione alla corretta e piena applicazione dei ccnl di riferimento; contratti che troppo spesso, attraverso una mancata o parziale applicazione, anche della parte normativa, nascondono lavoro sommerso e illegalità, a cominciare dalle ore lavorate". Così la Filcams Pesaro Urbino in un comunicato.
"Non basta essere titolari di un regolare contratto, per esempio di 24 ore settimanali, se poi nella pratica le ore lavorate sono più del doppio, sette giorni su sette. Diciamo che è salva la facciata, ma il contenuto della storia presenta tante, troppe irregolarità in un settore, peraltro in continua crescita, e in cui sarebbe strategico investire, soprattutto in termini di qualità e professionalità", continua la nota.
"Se sono davvero obiettivi comuni legalità, professionalità e sicurezza in un settore così strategico, proponiamo alle associazioni di categoria di mettere in trasparenza le aziende virtuose, mettendo in campo azioni concrete attraverso la condivisione di un protocollo d'intesa che certifichi, per le aziende che lo sottoscriveranno, il rispetto dei contratti di lavoro e delle norme di sicurezza: un bollino etico per contrastare l’illegalità diffusa e attraverso cui anche clienti e turisti potranno operare una scelta più consapevole".