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Si è dimesso l’ad di FiberCop Luigi Ferraris. Ironia della sorte, la notizia arriva negli stessi giorni in cui, nell’azienda di telecomunicazioni, si tengono le elezioni rsu per il rinnovo dei rappresentanti sindacali. “Un pessimo segnale” è il commento della Cgil e della Slc, attraverso le dichiarazioni di Pino Gesmundo e Riccardo Saccone. Secondo i due sindacalisti, le dimissioni sono un segnale di quanto i rischi paventati dal sindacato sul futuro dell’azienda si stiano trasformando in realtà. Soprattutto se, come dichiarato, i motivi sono da ricercarsi in dissidi sulle prospettive aziendali con il fondo Kkr.
"Non vorremmo che stia prevalendo l'impostazione ‘minimalista’ del fondo, ovvero - sostiene Saccone - concentrare tutti gli sforzi sulla stesura della fibra, diminuire il debito residuo e realizzare le condizioni per un’uscita profittevole dall'investimento nel più breve tempo possibile. Una buona notizia per Kkr e per i soci che subentreranno, ma una pessima notizia per l'occupazione e per il Paese”.
Per Gesmundo “di fatto saremmo davanti a una mera svendita ad un fondo americano di una infrastruttura strategica in cambio di nulla. Adesso Palazzo Chigi non può più tacere sul rischio sfacelo del settore. Se poi dovesse partire anche la ‘valorizzazione’ di quello che rimane di Tim con un ulteriore ‘spezzatino’ dell'azienda il capolavoro sarebbe completo”.
Se queste previsioni dovessero avverarsi, ci si troverebbe di fronte a un nuovo profilo di società, di fatto finalizzata alla mera manutenzione dell'infrastruttura, attraverso buoni accordi di interconnessione. “Una società che di certo non avrebbe bisogno degli attuali addetti, forse neanche della metà – spiega Saccone- Addio sogni di gloria dunque. E addio anche alla soluzione del problema Open Fiber e alla realizzazione di un’unica infrastruttura: un progetto costoso per FiberCop che evidentemente Kkr non ha alcun interesse a sostenere”.
Per il segretario confederale della Cgil non è più procrastinabile una convocazione da parte del governo: “prima che il danno sia irreparabile”.
