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Stop ai 195 licenziamenti e individuazione di un nuovo soggetto industriale che rilanci la produzione a Fabriano. È quanto la Slc Cgil chiederà oggi (9 dicembre) al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’incontro programmato sulla vertenza Giano del Gruppo Fedrigoni Special Papers.
Lo scorso 3 ottobre, l’annuncio shock del ritiro dal segmento carta per ufficio, ma soprattutto del licenziamento di quasi 200 lavoratrici e lavoratori. Si è aperta così una crisi gravissima nelle storiche cartiere del territorio marchigiano.
"Non permetteremo la desertificazione industriale di Fabriano - dichiarano in una nota congiunta il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo, il segretario generale Cgil Marche Giuseppe Santarelli e il segretario generale della Slc Cgil Riccardo Saccone – Il confronto con l’azienda che si sta tenendo in queste ore è fondamentale per scongiurare definitivamente i licenziamenti e prevedere tutte le azioni possibili per contrastare gli effetti della scellerata decisione di fermare la produzione dei prodotti office (risme di carta per stampanti), che mette in discussione il futuro di 195 lavoratori".
L’incontro al Mimit è, per i dirigenti sindacali, il tavolo non solo della crisi sulla vertenza Giano, ma anche del necessario rilancio del sito produttivo. La reindustrializzazione “deve avvenire nel corso del 2025. – puntualizzano i segretari- Nel frattempo, tutti i lavoratori, i somministrati al pari dei dipendenti diretti, hanno diritto agli ammortizzatori sociali”.
Gesmundo, Santarelli e Saccone hanno, infine, chiesto alle istituzioni locali, regionali e nazionali di contribuire, da subito, all’individuazione di un soggetto industriale che sia interessato a rilanciare la produzione e a continuare a “scommettere su Fabriano, sfruttando anche le possibilità derivanti dall’area industriale di crisi complessa del fabrianese, ex Antonio Merloni".