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"L'intesa raggiunta con Federchimica e Farmindustria è un importante risultato politico". Così il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli, commenta l'accordo raggiunto ieri (11 gennaio) che anticipa a questo mese l’erogazione di 45 euro come quota della tranche di aumento contrattuale del Trattamento Economico Minimo (TEM) già previsto dal 1° luglio 2024.
Per Falcinelli "questo è un accordo che dimostra come il sistema di relazioni industriali non si riduca a calcoli contabili ma riesca ad adattarsi al contesto per trovare soluzioni che portino vantaggi sia ai lavoratori che alle imprese. L'anticipo di sei mesi di quella quota, più il rientro dall'EDR sui minimi (L'EDR, elemento distinto di retribuzione, costituisce uno degli elementi che formano la retribuzione di base senza distinzione di qualifica, ndr), determina che su quei soldi i lavoratori potranno continuare a contare anche per il futuro. Cifre che continueranno a essere rivalutate con i prossimi rinnovi contrattuali".
"Si tratta di un vantaggio economico anche per le imprese – prosegue Falcinelli – perché con questa operazione si terrà conto dell'anticipo erogato quando andremo a rinnovare il contratto nel 2025/26. Voglio sottolineare che nessuno ha fatto un'operazione del genere con la calcolatrice in mano: abbiamo deciso di intervenire per andare incontro ai lavoratori, alle famiglie, in un periodo particolarmente difficile dal punto di vista dell'aumento del costo della vita".
Il numero uno della Filctem Cgil sottolinea come l'ultimo rinnovo del contratto chimico farmaceutico abbia permesso di recuperare oltre il 9% dell'inflazione: "Ci siamo resi conto che quello che ci sembrava un incremento adeguato non si era rivelato sufficiente per combattere la perdita di potere d'acquisto da parte delle famiglie. Ne abbiamo parlato con Federchimica e Farmindustria e abbiamo anticipato questo aumento in busta paga per non rendere troppo complicata la discussione che si aprirà nel corso del prossimo anno per il rinnovo del contratto nazionale".
"Un'operazione del genere – conclude Falcinelli – permette di venire incontro alle reciproche esigenze dentro un quadro di relazioni industriali che è un contenitore politico, non un formalismo contabile".