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“Abbiamo immaginato questa iniziativa perché pensiamo che il tema dell'economia circolare sia un pilastro fondamentale nel percorso di transizione verde. Abbiamo visto come molti settori nel nostro Paese hanno investito ingenti risorse economiche per cambiare il loro modello industriale e produttivo, ma tutto ciò non possiamo pensare che possa essere affidato all'iniziativa privata, serve un forte sostegno pubblico. Soprattutto serve una scelta chiara e netta di politica industriale verso questa direzione”. Così Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, nel suo intervento alla tavola rotonda “Le nuove frontiere della chimica, le esperienze del settore” all’interno dell’iniziativa "Economia Circolare, Futuro in Corso", realizzata dalla Filctem oggi a Roma.
“Se non si crea una simbiosi industriale tra i principi dell'economia circolare e le strategie di sviluppo industriale dei settori si rischia di fallire – ha proseguito -, i due temi non possono essere considerati in competizione. L’idea, che dei processi attraverso i quali i rifiuti o sottoprodotti di un'industria o di un processo industriale diventano le materie prime per un altro, deve essere la logica vincente per il futuro. Il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse deve essere mantenuto nell'economia, in un’ottica dell’economia circolare, il più lungo possibile. In questo modo la produzione di rifiuti diventa minima. Anche questa transizione deve vedere i lavoratori del centro dei processi di cambiamento. Riconversione e riqualificazione professionale diventano indispensabili per governare le nuove filiere che si genereranno e i nuovi modelli organizzativi delle imprese. Il sindacato deve essere un attore protagonista del cambiamo”: ha concluso Falcinelli.