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“Siglato l'accordo di proroga sulla cassa integrazione”. Questo l’annuncio di Loris Scarpa (coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil), Francesco Brigati (segretario generale Fiom Cgil Taranto) e Federico Porrata (segreteria Fiom Cgil Alessandria), in merito all’incontro al ministero del Lavoro di martedì 4 marzo riguardante i lavoratori dell’ex Ilva.
“Un importante risultato ottenuto dal sindacato, che riporta al centro i lavoratori nella discussione sul futuro degli stabilimenti dell’ex Ilva”, spiegano gli esponenti sindacali: “L’azienda ha accolto la nostra richiesta di ridurre ulteriormente il numero dei lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione, che passano da 3.420 a 3062”.
Il piano di ripartenza verrà seguito con “il raggiungimento, nel corso del 2025, di quattro milioni di tonnellate di acciaio, invece che le cinque milioni originariamente previste. Sono confermati tutti i trattamenti previsti dal precedente accordo di luglio scorso, tra cui l’integrazione della cassa integrazione al 70%, la rotazione e la formazione”.
L’accordo, concludono i dirigenti Fiom, conferma “l’assenza di esuberi e la piena validità dell’accordo sindacale del 2018. È un accordo importante ma non risolutivo. Ora il confronto si sposterà a Palazzo Chigi. Ribadiremo al governo la nostra posizione: per la vendita dell’ex Ilva occorre garantire tutta l’occupazione, l’integrità del gruppo siderurgico e la presenza in equity nel capitale da parte dello Stato”.