PHOTO
Molto partecipata la manifestazione di oggi, 11 gennaio, a Roma nelle vicinanze delle Camere, contro il decreto legge n.2 del 2023 sulle imprese strategiche, che si riferisce ad Acciaierie d'Italia ex Ilva. La protesta è stata indetta da Fiom Cgil, Uilm e Usb con la partecipazione di Comune di Taranto, Comuni del territorio e Regione Puglia.
"Bisogna fare un'operazione che consenta di rendere chiaro un punto per noi essenziale e cioè che la ricapitalizzazione del gruppo e il suo controllo pubblico possano essere immediatamente acquisite". Lo ha detto Gianni Venturi, segretario nazionale della Fiom, parlando dalla piazza. Lo riferiscono le agenzie di stampa. "Per noi - ha spiegato - c'è un problema di accelerazione di questo processo".
Dopo la giornata di oggi si avvia la fase di confronto con le commissioni parlamentari, secondo il sindacalista. "Il decreto è già stato assegnato al Senato. Noi chiediamo domani mattina l'incontro alle commissioni di Camera e Senato, partendo dal Senato". Le condizioni del gruppo oggi, inoltre, "dal punto di vista produttivo, impiantistico, ambientale e ovviamente dei lavoratori, non possono consentirci di arrivare al 2024". È quindi sempre più urgente arrivare a una risposta in tempi brevi.
Ha parlato poi il sindaco di Taranto e presidente della provincia, Rinaldo Melucci. "Desideriamo sostenere il ministro Urso - le sue parole -; lavoriamo a un pacchetto di proposte della comunità ionica sull'ex Ilva". Il destino del gruppo "non è una questione di destra o di sinistra, non si fa politica sulla pelle delle persone. Non si può sbagliare e non c'è tempo da perdere. Su questa base c'è ora grande consapevolezza da parte degli Enti locali", ha concluso.
Parola poi a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia: "Non possiamo che condividere la decisione dei lavoratori dell'ex Ilva di Taranto e delle locali di istituzioni manifestare davanti al Parlamento, per farsi ascoltare dalle istituzioni romane che da anni ci trascinano in situazioni penose per i lavoratori. E penose per chi in famiglia ha avuto lutti a causa dell'inquinamento e degli incidenti sul lavoro".