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Il Consiglio di Stato ha disposto l'annullamento della sentenza del Tar di Lecce (la 249/2021) che lo scorso febbraio aveva ordinato lo spegnimento degli impianti dell'area a caldo dell'ex Ilva di Taranto perché inquinanti. Ad annunciarlo è l'azienda Acciaierie d'Italia. Vengono dunque a decadere le ipotesi di fermata degli impianti connessi, la cui attività produttiva proseguirà con regolarità. "Il potere di ordinanza non risulta suffragato da un'adeguata istruttoria e risulta, al contempo, viziato da intrinseca contradditorietà e difetto di motivazione": così il Consiglio di Stato, sezione quarta, nelle 60 pagine di motivazione della sentenza n. 4802 con cui ha annullato la decisione del Tar di Lecce che, confermando una precedente ordinanza del sindaco di Taranto del febbraio 2020, aveva ordinato lo spegnimento. Secondo i giudici dell'appello - la sentenza del Tar era stata infatti impugnata al Consiglio di Stato da Arcelor Mittal spa e Ilva spa in amministrazione straordinaria - va dichiarata "l'illegittimità dell'ordinanza impugnata e ne va conseguentemente pronunciato l'annullamento".