"Il giudice Giovanni De Palma, con una ordinanza che ha valore esecutivo, ha annullato il licenziamento di Riccardo Cristello da parte di ArcelorMittalItalia e ne ha ordinato la reintegrazione nel posto di lavoro. Il giudice ha annullato il licenziamento parlando di insussistenza della giusta causa richiamata invece dall'azienda". La notizia arriva dall'avvocato Mario Soggia che ha assistito Cristello e il sindacato Usb nell'impugnazione del licenziamento avvenuto qualche mese fa per un post su Fb dello stesso Cristello, riferito alla condivisione di una fiction di Canale 5.

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L'ex Ilva ha reputato offensivo per l'azienda e i manager il post di Cristello. "Il giudice De Palma - dichiara Soggia - accetta sostanzialmente la nostra linea difensiva e conviene che nel post contestato non vi è alcun riferimento alla attuale gestione del siderurgico e cioè ad ArcelorMittal Italia, che è la società che ha effettuato il licenziamento di Cristello. Infatti - prosegue il legale -, quel post certo prendeva le mosse dalla fiction, ma nella serie televisiva si parla di una città non identificata, quindi nessun riferimento a Taranto, e soprattutto a fatti che risalgono al 2002, ovvero ad un periodo temporale largamente antecedente all'arrivo di ArcelorMittal Italia nella gestione del siderurgico. Tant'e' - aggiunge Soggia - che Cristello si rammarica proprio del fatto che non ci fosse nella fiction alcun riferimento a Taranto. La storia di questa bambina che si ammala per le emissioni inquinanti dell'acciaieria, storia narrata dalla fiction con Sabrina Ferilli, è infatti accaduta anche a Taranto, e questo non va dimenticato né sottovalutato. Abbiamo infatti bambini di Taranto, come Lorenzo Zaratta e Giorgio Di Ponzio, che sono morti per le emissioni inquinanti dell'acciaieria, questo è stato acclarato - rileva Soggia -, ma nessuna di queste situazioni è ascrivibile ad ArcelorMittal Italia, bensì a gestioni pregresse della fabbrica". 

Per l'avvocato Soggia, il licenziamento di Cristello oggi annullato dal giudice è stato, per l'ex Ilva, "un boomerang violento ai loro danni. Hanno cercato di sostenere in giudizio che il clamore mediatico è stato determinato dal testo del post sul social Fb e non dal licenziamento in se, perche - hanno detto gli avvocati dell'azienda - ogni giorno persone vengono licenziate e non accade tutto questo clamore. Vero. Ma nel caso di Cristello non è stato colpito un cattivo comportamento sul luogo di lavoro o il non rispetto delle regole, oppure una errata azione sul posto di lavoro che ha causato danni. No - sostiene Soggia - qui è stata colpita la libertà di espressione".