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“Dopo mesi di silenzio da parte di QF, mercoledì 17 maggio il liquidatore, che abbiamo conosciuto solo ed esclusivamente attraverso poche note, ha inviato una comunicazione a lavoratrici e lavoratori per avvertirli dell'approvazione, da parte del ministero del Lavoro, di una cassa in deroga che copre fino a fine anno”.
A dirlo sono Simone Marinelli (coordinatore automotive Fiom Cgil nazionale), Daniele Calosi (segretario generale Fiom Cgil Firenze, Prato e Pistoia) e Stefano Angelini (Fiom Cgil Firenze, Prato e Pistoia), rilevando che la Fiom ha “fin dall'inizio della vertenza Gkn chiesto la disponibilità di un ammortizzatore sociale” e ribadendo che “deve avere esclusivamente come obiettivo la tutela occupazionale e il rilancio del sito di Campi Bisenzio”.
Per i dirigenti sindacati ora è necessario che “l'Inps velocizzi il pagamento diretto della cassa integrazione per dare un’immediata risposta al forte disagio economico e sociale dei lavoratori che da otto mesi non percepiscono gli stipendi da parte della Qf”.
Marinelli, Calosi e Angelini evidenziano che “ora non ci sono più scuse per procedere velocemente all'individuazione di uno o più soggetti industriali in grado di portare attività produttive e di dare un futuro ai lavoratori. Allo stesso tempo occorre che le istituzioni mettano a disposizione tutti gli strumenti, anche di sostegno e partecipazione economica, affinché il progetto presentato al comitato di proposta e verifica possa diventare reale e dare ulteriori possibilità di lavoro e di prospettiva industriale nell'ottica della sostenibilità sociale e ambientale”.
La Fiom, inoltre, chiede a QF e alle istituzioni “l'immediato ritiro della liquidazione volontaria, visto che l'azienda ha avuto garantito dal governo ben 24 mesi di ammortizzatori sociali. Il ministero delle Imprese, di concerto con la Regione Toscana, ha la responsabilità di convocare immediatamente il tavolo di crisi”.
Simone Marinelli, Daniele Calosi e Stefano Angelini così concludono: “I lavoratori ex Gkn hanno il diritto di avere risposte concrete dopo quasi due anni di lotta che ha permesso di far rimanere una luce accesa sulla vertenza”.