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“Abbiamo appreso dai lavoratori Qf/ex-Gkn, e successivamente dalle agenzie stampa di una nota a firma del liquidatore Qf Gianluca Franchi, nella quale dichiara che il sito di Campi Bisenzio non è accessibile in quanto ‘esiste lo stato di occupazione perdurante senza soluzione di continuità’ e della conseguente ‘indisponibilità di organizzare e svolgere qualsiasi attività a ragione dell’inammissibile espropriazione del nostro diritto a disporre dei beni che costituiscono il patrimonio dell'azienda’.
“Consideriamo tali affermazioni gravi, lesive nei confronti delle persone che rappresentiamo, del territorio e delle istituzioni”, commentano Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil), Stefano Angelini (Fiom Cgil Firenze) e le Rsu Fiom: “Ci troviamo di fronte a un'azienda oggi in liquidazione volontaria, che per due anni non è stata in grado di presentare un briciolo di piano industriale utile a far ripartire il sito di Campi Bisenzio”.
I dirigenti sindacali evidenziano che “l'azienda volutamente omette la verità e utilizza come capro espiatorio il fatto che lo stabilimento non sia agibile, quando nei fatti non solo lo è, ma i lavoratori sono in assemblea permanente e in parte retribuiti direttamente dall'azienda per attività lavorativa”.
L’assemblea permanente in atto dal 9 luglio 2021 “non ha mai determinato l’impossibilità di svolgere attività lavorativa né, come noto, il venir meno del diritto alla retribuzione. I lavoratori sono tutti a disposizione dal 2 gennaio 2024. Ieri (ndr, 8 febbraio) dovevano essere pagati”.
Lodi, Angelini e Rsu rimarcano che “a oggi l'unico piano industriale che conosciamo, che è stato già presentato alle istituzioni locali e nazionali, è quello dei lavoratori, perché quello dell'azienda non è mai pervenuto. Se c'è una possibilità di rilancio industriale del sito la si deve alla determinazione dei lavoratori e alle sentenze del Tribunale del lavoro di Firenze sui ricorsi presentati dalla Fiom, di cui l'ultima impone all'azienda di attivare tutte le procedure previste dalla legge 234, utili alla reindustrializzazione”.
La nota così conclude: “Qf aumenta ogni giorno di più il sospetto di essere interessata solo a un’operazione immobiliare. Per questo, invece di stare ai tavoli a parlare di reindustrializzazione, la troviamo sulle veline Ansa a provocare. L'azienda, rappresentata dal liquidatore, venga ai tavoli istituzionali, si confronti con sindacati e Rsu, senza ricatti individuali o collettivi, pagando le retribuzioni di gennaio 2024, tutte le spettanze arretrate, consegnando ai lavoratori le buste paga che trattiene dal novembre 2022 e favorendo tutte le soluzioni utili a far ripartire quel sito produttivo e ridare lavoro alle persone, utilizzando anche gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge”.